OSTUNI – Gli agenti del Commissariato di Ostuni hanno dato esecuzione, presso la Casa circondariale di Lecce, nei confronti del pluripregiudicato del posto, il 43enne Matteo Lacorte, per detenzione illegale di arma comune da sparo, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato, omicidio aggravato tentato, detenzione illegale di arma comune da sparo, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato ( altro episodio), minaccia aggravata, detenzione illegale di arma comune da sparo, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato( terzo episodio), omicidio aggravato tentato, usura in concorso continuata, istigazione a commettere il delitto di omicidio aggravato accolta, istigazione a commettere il reato continuato di lesioni personali gravi accolta, istigazione a commettere il reato di rapina pluriaggravata accolta, traffico di sostanze stupefacenti in concorso. Nello stesso provvedimento, è indagata a piede libero la coniuge, tale C.D.G., di 35 anni nata ad Ostuni, per detenzione illegale di armi comuni da sparo e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo aggravato.Matteo Lacorte

L’eseguito provvedimento restrittivo è conseguenza di un’attività, nata a seguito dei sotto riportati fatti incardinati nell’indagine denominata BONNIE E CLYDE (così si sono definiti i due durante un colloquio) e che per oltre un anno dal compimento del tentato omicidio dell’amante della donna, si è retta su attività tecnica di investigazione nel corso della quale si è delineato il grave quadro accusatorio a carico dello stesso e della moglie.

OPERAZIONE BONNIE E CLYDE – TENTATO OMICIDIO.

L’autore è Mattero Lacorte e la vittima è l’amante della moglie. L’arma del delitto è una pistola a tamburo cal. 38 e/o 357 ( 9 mm.).

2° TENTATO OMICIDIO.

L’autore è sempre Matteo Lacorte e la vittima è suo lo zio. L’arma utilizzata è arma lunga da fuoco calibro 12.

Fatti accaduti in Ostuni in data antecedente e successiva al 11.05.2011.

Nel dettaglio, alle ore 13,34 del giorno 11.05.2011, il personale del pronto soccorso dell’ospedale civile di Ostuni ha avvertito telefonicamente il Commissariato di Ostuni che, poco prima, era lì giunto un giovane attinto da colpi d’arma da fuoco. E’ stato subito inviata una pattuglia, i cui operatori hanno identificato il ferito per un pregiudicato del posto. Dalle prime indagini avviate, e dalle indicazioni raccolte, in prima battuta dal ferito, si è appreso che lo stesso, saltuariamente, collaborava con due individui del posto in occasione del mercato rionale. Anche quel giorno, aveva difatti svolto tale attività lavorativa.

Verso le ore 13,15, allorché la giornata lavorativa volgeva al termine, quest’ultimo mentre era intento a sgomberare la bancarella, ha notato dalla stradina laterale di detto largo Vittorio Emanuele Orlando, sopraggiungere un individuo vestito completamente di nero, con casco da motociclista indossato, pure di colore nero del tipo integrale, con visiera. Costui, giunto a pochi metri dal fruttivendolo, lo aveva ripetutamente attinto con tre o quattro colpi di pistola in varie parti del corpo; indi, lo sparatore era scappato percorrendo a ritroso la stradina dalla quale era sopraggiunto.

Il medesimo ferito, sollecitato a indicare ogni ulteriore elemento a sua conoscenza, nonché sospetti in ordine ai potenziali esecutore — mandanti, aveva riferito di non essere in grado di aggiungere alcunché.

Ciononostante, immediate e successive attività d’indagine, svoltesi ininterrottamente da parte degli investigatori del Commissariato ostunese, hanno permesso di riscontrare che, responsabile del ferimento poteva individuarsi nel pluripregiudicato Lacorte.

Alla base del gesto, un movente passionale riconducibile ad un tradimento della moglie, mentre il primo era in carcere per scontare altri reati.

Le ulteriori attività d’indagine tecniche e tradizionali, inoltre, hanno condotto gli Agenti del Commissariato della Città Bianca alla cattura del latitante Lacorte.

Difatti, all’alba del 26 giugno 2011, Lacorte è stato sorpreso nell’abitazione rurale, in contrada Tamburroni, mentre era in compagnia di due altri soggetti noti agli investigatori che ne fungevano da fiancheggiatori. Così, l’uomo è stato condannato a sette anni. tre mesi e 21 giorni di reclusione.

Al momento dell’irruzione, Lacorte aveva tentato di darsi alla fuga, nel buio, nelle campagne circostanti; tuttavia, grazie alla particolare abilità degli operanti è stato stato immediatamente e ricondotto all’interno della casa. Conseguentemente, l’attività di perquisizione (personale e locale) eseguita ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro 2 pezzi di sostanza in pasta solida, verosimilmente hashish, del peso complessivo di circa 4 grammi; un coltello a serramanico marca “ANOIUAN”, con manico istoriato avente lama a punta acuminata, della lunghezza complessiva di cm. 21,5 di cui 10 di lama; nel vano di un forno a legna in costruzione, una pistola BERETTA cal. 7,65, con relativo caricatore contenente nr. 10 cartucce dello stesso calibro, perfettamente funzionante, risultata compendio di furto.

La prosecuzione dell’attività tecnica nei confronti dell’odierno arrestato ha permesso inoltre di acclarare la sua ulteriore responsabilità penale in merito ad altri fatti reato di inaudita gravità, tra cui, tra gli altri, il tentato omicidio ai danni dello zio materno nel 2006.

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