Nel linguaggio comune mettere le corna equivale a tradire il proprio partner”, mentre avere le corna è lo stato in cui si trova il poveretto che viene tradito.Qual è l’origine di questi modi di dire per intendere rispettivamente il compiere e il subire adulterio?

L’ipotesi più accreditata risale all’antica civiltà greca. Si racconta che Pasifae, la moglie del re di Creta Minosse,si invaghì di un toro dalla rara bellezza che era stato inviato in dono da Poseidone al re per essere sacrificato. Il re Minosse, accortosi della straordinaria bellezza dell’animale, decise di sacrificarne un altro al suo posto, e questo scatenò l’ira di Poseidone, che pensò di vendicarsi. La vendetta fu di far innamorare Pasifae del toro tanto da farla impazzire per la passione.

La donna infatti, per potersi congiungere carnalmente con il toro, chiese a Dedalo di costruire una mucca di legno. Dall’unione tra Pasifae e il toro nacque il Minotauro, famoso personaggio leggendario dell’antica mitologia greca. Da qual giorno gli abitanti di Creta cominciarono a salutare il re Minosse facendo il segno delle corna per schernirlo del tradimento di sua moglie con il toro.

Quando, invece, le corna cominciarono ad assumere il connotato negativo che gli diamo noi oggi?

La storia narra di un imperatore bizantino, chiamato Andronico I Comneno, che era un tipo poco raccomandabile, violento e con il vizio delle donne. L’imperatore non era ben visto né dalla sua famiglia, né dai sudditi, sia perché tramava contro lo stesso impero, sia perché era capace di portarsi a letto qualsiasi donna volesse.

Dal 1183 al 1185 Andronico Comneno conquistò il potere e cominciò ad accanirsi contro i sudditi, soprattutto contro chi lo avversava. Oltre a fare imprigionare chiunque senza alcuna ragione, l’imperatore rapiva le donne e le manteneva come concubine fino a quando non si stancava. Poi faceva appendere sui muri delle case dei poveri mariti delle teste di cervi per burlarsi di loro.

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