Fausto D’Agostino, il più giovane medico ad essere insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica

Un riconoscimento che va oltre.Cavaliere della Repubblica,Fausto D’Agostino, un medico in prima linea, un rianimatore che ha affrontato il Covid senza fermarsi un attimo. Quante vite salvate, quanto dolore osservato negli altri e quanta sofferenza per non poter fare di più. Eppure nella sua giovane esistenza la pandemia ha assunto un ruolo rilevante. È felice del prestigioso riconoscimento il dottor D’Agostino che continua a riflettere sulla questione sanità.

“Osservando ciò che è accaduto e continua ad accadere in Italia – ha sottolineato – appare urgente ed improrogabile riorganizzare il Sistema Sanitario Nazionale secondo priorità totalmente differenti rispetto a quelle considerate valide finora. La pandemia ha messo in luce le falle della nostra sanità, è necessario ripartire da queste per ripristinare un sistema che non è stato capace di proteggere se stesso.  Verosimilmente sarà necessario impostare il sistema-salute privilegiando l’ottica medico-scientifica su quella economica-amministrativa, restituendo ai sanitari il ruolo di attori principali del loro mondo. È fondamentale che la voce dei sanitari arrivi chiaramente e possa essere accolta da chi prende decisioni per la nostra nazione”. Fausto D’Agostino, 36 anni e una valigia carica di amore per il suo lavoro, condivide il riconoscimento con “i professionisti sanitari, colleghi medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, ricercatori, veterinari, psicologi, ostetriche, biologi, fisici e chimici, OSS, assistenti sociali e tutti i volontari sul fronte di questa spaventosa guerra, per il loro sforzo quotidiano per proteggere assistere e curare”.

Il dottor Fausto D’Agostino risiede a Cellino San Marco (BR), è un medico chirurgo specialista in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore. Attualmente lavora come dirigente medico presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. La sua giornata non si esaurisce dopo il turno in ospedale, in quanto come medico volontario collabora con l’Ambulanza di Pronto Soccorso e con la Croce Rossa in tantissime manifestazioni sportive, culturali, musicali (Notte della Taranta di Melpignano-LE, partite di Serie A nello Stadio Olimpico di Roma, eventi culturali locali e provinciali). E proprio durante una manifestazione sportiva, dopo aver salvato una vita ad un uomo in arresto cardiaco, ha avvertito il bisogno urgente di istruire i cittadini sulle manovre salvavita.

Ha quindi fondatol’Associazione “Centro Formazione Medica” con lo scopo di una massima divulgazione e di un’istruzione semplice e pratica sulle manovre di primo soccorso e sull’uso del defibrillatore. Per sensibilizzare maggiormente i cittadini, organizza eventi gratuiti e di beneficenza. Crede in quest’idea di sensibilizzazione tanto che ha prodotto tre cortometraggi per la divulgazione delle manovre di primo soccorso, rianimazione cardiopolmonare e manovre di disostruzione in caso di soffocamento.

Il suo CV è ricco di approfondimenti, opportunità che ha saputo cogliere, partendo dai bisogni dei più deboli, oltre che di pubblicazioni su riviste internazionali. Non è un caso che nella cerchia di medici destinatari del celebre riconoscimento, spicchi come il più giovane.

Nella gioia di tale ambito risultato, il primo pensiero che ha espresso è nella gratitudine verso i suoi colleghi e quanti operano nel settore della sanità. I suoi Grazie condensano i sentimenti che animano questo giovane medico.

Federica Marangio

“Grazie”

A tutti i professionisti sanitari e

a tutti coloro che prestano attenzioni e cure a chi ne ha bisogno.

Ai medici, agli anestesisti-rianimatori,

a coloro che salvaguardano la nostra vita.

Un omaggio agli operatori del 118 e a chi opera in emergenza-urgenza,

agli infermieri, ai tecnici, agli addetti al soccorso.

A chi non può permettersi di distrarsi dal monitor dei parametri vitali,

a coloro che in questo momento sono in ospedale a lavorare.

Un grazie a chi fa di tutto perché un cuore non smetta di battere.

Ai radiologi, agli infettivologi,

agli uomini di scienza e ai ricercatori, ai biologi, ai farmacisti e

a tutti gli specialisti impegnati in questa emergenza.

A chi si dedica al disagio psicologico.

A chi, dopo aver svolto un turno in ospedale,

torna a casa e non può riabbracciare le persone care.

Ai medici di base che fanno della medicina una missione,

primi punti di riferimento per la salute di ciascuno di noi.

Grazie a chi si occupa a vari livelli della nostra salute,

agli OSS che curano i bisogni primari delle persone,

a tutti i volontari che sono sul fronte di questa spaventosa guerra.

A tutti i sanitari per ciò che fanno ogni giorno per proteggerci, assisterci e curarci.

A chi, per svolgere il proprio lavoro con spirito di missione,

ha dovuto sacrificare la propria vita.

A tutti gli EROI del nostro tempo.

 

 

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