Leggevo sugli organi di stampa del grave rischio occupazionale al quale sono esposti i dipendenti della Cooperativa “Terra VIVA”, la quale svolge le sue funzioni all’ interno del Canile Municipale per conto della Brindisi Multiservizi ed in particolare si occupa della pulizia delle cucce e dell’assistenza completa  ai cani.
La Cooperativa negli anni ha operato bene come certificato dalla Asl competente e dalla stessa Multiservizi, grazie alla professionalità degli operatori e al loro naturale attaccamento agli animali.
Il contratto che legava detta cooperativa alla Società Partecipata dal comune , come più volte sottolineato dai soci e dalle organizzazioni sindacali , era appena sufficiente a pagare gli operatori con stipendi al limite della vivibilità.
La presenza della cooperativa, che già operava nel canile con il vecchio gestore privato , affidamento poi revocato per le note vicende di contenzioso con il Comune , ha permesso di dare il servizio alla BSM che non avendo i requisiti non avrebbe potuto avere l’appalto affidato.
A fronte di una situazione critica riguardante la BMS e nella esigenza di continuare il servizio indispensabile per la città, la passata amministrazione, nelle more dell’affidamento con nuovo contratto alla Multiservizi chiese alla stessa di prorogare il rapporto in essere con la Coop. “Terra Viva”.
L’ atteggiamento di responsabilità avuto dai dipendenti della Cooperativa e dal sindacato presente all’incontro in cui si definì  di continuare fino a dicembre 2017, era finalizzato a permettere all’amministrazione Comunale e alla Bms di verificare e studiare tutte le possibilità per garantire i livelli occupazionali esistenti, tale responsabilità non può essere mortificata o tradita con tagli sui posti di lavoro.
La caduta drammatica dell’amministrazione Carluccio non ha permesso alla stessa di risolvere il problema.
La firma di un accordo fatto dai rappresentanti legali della Bms, dell’ amministrazione Comunale, dal sindacato non può diventare carta straccia, all’interno di quel documento c’erano le volontà di risolvere il problema.
La venuta del Commissario prefettizio, il cambio di gestione con la nomina di un nuovo Amministratore della Bms alle prese con problematiche inerenti la sua ragione di esistere, ha fatto dimenticare il problema del canile.
Ritengo , per formazione culturale , che un Ente Pubblico che sottoscrive un accordo ha l’obbligo morale di mantenerlo , altrimenti significherebbe la distruzione di uno stato di diritto e di fiducia di chi rappresenta le istituzioni.
Ai lavoratori và garantito il mantenimento del posto di lavoro , con uno stipendio decoroso , mettendo in campo tutto ciò che la legge permette , con l’applicazione della clausola sociale.
Il canile Comunale non può permettersi disservizi , che già in passato hanno prodotto danni seri verso gli animali ed indagini della Procura della Repubblica . Non lo meritano gli animali , non lo meritano i lavoratori impegnati , non lo meritano le Associazioni di Volontariato presenti, non lo merita la citta’.

Francesca SCATIGNO
Ex Assessore Tutela degli Animali

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1 COMMENTO

  1. Ex Assesore Francesca Scatigno, in merito alla questione Terraviva, afferme cose non vere e non diciamo altro, prima di scrivere si veda le carte e cosa più importante quello che prevede la legge.

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