“Nei prossimi giorni sarà autorizzata l’istituzione presso il Di Summa di Brindisi del Punto Territoriale d’Assistenza e Ospedale di comunità. Ringrazio il presidente Emiliano per la decisione e ai direttori dell’assessorato regionale e della Asl Br, Vito Montanaro e Giuseppe Pasqualone, per la puntuale e veloce istruttoria”.
Lo comunica il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati.
“Con l’autorizzazione della giunta regionale – prosegue – potrà partire il procedimento finalizzato alla ristrutturazione del ‘Di Summa’, così da destinarlo a Punto Territoriale d’Assistenza e Ospedale di Comunità, ovvero lungodegenza o riabilitazione. La struttura servirà per ridurre il carico dell’ospedale ‘Perrino’ e per meglio fronteggiare la domanda di assistenza territoriale”.
“La decisione si giustifica – precisa – non solo per congiungere in un unico plesso l’assistenza territoriale, allo stato dislocata in due diverse sedi, ma soprattutto per migliorare l’appropriatezza delle prestazioni erogate dall’ospedale ‘Perrino’, attualmente gravato di attività sanitarie potenzialmente erogabili a domicilio, ma tramutate in ricovero per fronteggiare situazioni di difficoltà sociale o inidoneità strutturale del domicilio, oppure per corrispondere a domande che necessitano di sorveglianza infermieristica o di osservazione sanitaria breve”.
“Tale riorganizzazione dovrebbe, dunque, passare – spiega ancora il consigliere regionale – attraverso la riqualificazione strutturale dell’ex ospedale ‘Di Summa’, al servizio di cure primarie, continuità assistenziale, gestione delle urgenze/emergenze, attività di prevenzione e riabilitazione, prestazioni socio sanitarie integrate, attività amministrative, prestazioni di medicina e pediatria generale, prestazioni specialistiche ambulatoriali e a ciclo diurno, servizi di radiologia, centro prelievo e farmacia. Il tutto affidato a un team di operatori composti da medici di medicina generale, medici di guardia medica, specialisti ambulatoriali, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi, oss, etc”.
“Il modello succintamente descritto sarebbe in grado di evitare – conclude Amati – l’attuale dispersione dei servizi, anche al fine di contenere l’eccessivo afflusso in ospedale, migliorando così l’appropriatezza delle prestazioni e assicurando all’ospedale “Perrino” la sua vera vocazione di ospedale regionale di II livello”.
Grande amati.