Cremona le vince tutte fuori casa. Brindisi fermata dal solito 25% da tre

BRINDISI – Per battere Cremona, che ha vinto tutte le gare in trasferta tranne quella di Milano, persa di un solo punto, sarebbe servita la prestazione perfetta, invece l’Happy Casa, seppure volenterosa, di errori ne ha commessi parecchi.

Il primo quarto è stato una sofferenza per i tantissimi spettatori che hanno riempito all’inverosimile il PalaPentassuglia, i quali hanno dovuto assistere increduli allo show offensivo del rookie Alridge, che nel primo quarto ha piazzato 5 triple. L’avvio impressionante dei lombardi ha disorientato Brindisi, che è andata fuori giri sia in attacco, forzando le soluzioni, che in difesa, dove la coperta è sembrata sempre troppo corta, lasciando di volta in volta liberi gli esterni o i lunghi della Vanoli che puntualmente hanno punito i biancazzurri.

Dal secondo quarto in poi, invece, la difesa di Brindisi è andata crescendo gradualmente sempre più, fino a divenire commovente nella terza frazione e nella prima metà dell’ultimo quarto, ovvero finché le forze hanno accompagnato gli uomini di Vitucci. Purtroppo, una volta raggiunta la parità su 69 pari, l’Happy Casa ha commesso due errori marchiani in attacco, perdendo l’ultimo treno per la vittoria, treno condotto invece in maniera encomiabile da Travis Diener, che per tutto l’incontro ha punito i cambi difensivi e i difetti di comunicazione tra i giocatori brindisini, che hanno concesso al 36enne naturalizzato italiano di colpire chirurgicamente dalla distanza. Alla fine Diener chiuderà l’incontro con 20 punti realizzati, ovvero ben oltre i 7 punti di media che produce in campionato.

Per vincere contro la Cremona ammirata al PalaPentassuglia e in tutte le gare disputate in trasferta, poi, sarebbe servita una prestazione sopra le righe al tiro, dove l’Happy Casa, invece, non è andata oltre il solito 25% da tre (0 su 6 nell’ultimo quarto), con Banks che ha tirato con 1 su 7 dall’arco, Moraschini con 1 su 5 e Rush con uno 0 su 0. Qualche settimana addietro il d.s. Giofrè affermò che le scarsissime percentuali al tiro da tre di Gaffney e Wojciechowski non rappresentavano un problema perché Rush stava sopperendo alla grande. Adesso che il giocatore svedese sta attraversando una fase di calo, il problema sta emergendo in tutta la sua importanza, soprattutto perché manca anche il migliore tiratore da fuori della squadra, ovvero Clark.

Con questa carenza strutturale e con un Wojciechoski inquietante, purtroppo rischiano di non bastare cuore e attributi, che adesso, giusto per citare una nota lieta, sta mettendo in abbondanza Tony Gaffney, miglior giocatore del match tra i giocatori terrestri. Tra gli extraterrestri, invece, continuiamo ad annoverare John Brown, un giocatore da sogno che vale da solo il prezzo del biglietto.

Andrea Pezzuto

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