La città ha bisogno di chiarezza, trasparenza, correttezza, su ogni cosa che riguarda il suo territorio: basta con il gioco del NI, ma forse, credo che, e tutte le espressioni necessarie a non prendere una posizione Netta, che invece i cittadini reclamano.

Nei giorni scorsi, si è ritornato a parlare di A2A, la società che è interessata alle bonifiche dell’ex Centrale Brindisi Nord, dopo che il nostro movimento e alcune testate giornalistiche avevano denunciato il non coinvolgimento delle Aziende e maestranze locali nelle operazioni riguardanti quel sito. Successivamente anche i sindacati di categoria avevano denunciato e chiesto un incontro con i vertici aziendali per capire e verificare le intenzioni dell’azienda.

L’incontro c’è stato presso la Confindustria, non con le federazioni dei sindacati, ma con quelli di categoria.

La CONFINDUSTRIA e l’A2A  preferiscono  parlare, con tutto il rispetto, con i sindacati di categoria e non con i vertici apicali che sicuramente hanno una visione più ampia e meno settoriale del territorio.

Quello che uscito, così come riportato dagli organi di stampa, da questo incontro, ha dell’incredibile.

L’A2A ha dichiarato che la proporzione delle aziende locali coinvolte nei lavori è pari al 30%, mentre il 70% dei lavori viene svolto da aziende non del territorio. Incredibile, assurdo, incomprensibile, offensivo per tutti i brindisini. Il nostro territorio è considerato terra di nessuno e di conquista.

Ma l’aspetto più inquietante è che l’azienda sta seguendo con interesse la predisposizione degli atti, da parte della Regione Puglia, necessari per l’adozione della manifestazione di interesse finalizzata alla individuazione di aree idonee alla localizzazione di impianti per il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani, semplicemente un impianto di compostaggio, al fine di poterlo realizzare e costruire con fondi propri, utilizzando il  sito dismesso della ex Centrale Brindisi Nord.

Significa, in poche parole, che l’A2A  vuole realizzare questo impianto di compostaggio, andando incontro alle esigenze della Regione Puglia e del Governatore EMILIANO, il quale già in passato ha fatto conoscere il suo parere positivo alla realizzazione.

Abbiamo la sensazione che il silenzio del Comune possa significare un parere positivo alla realizzazione dell’impianto. Un Comune gestito da un Commissario nominato da chi? Un Commissario che a giugno 2018 andrà via dalla città, senza caricarsi le responsabilità politiche di quello che si realizzerà­­.

Tutti i partiti e movimenti devono esprimere in maniera netta la loro posizione sulla realizzazione dell’impianto, per non prendere in giro i cittadini e Brindisi. Vogliamo sentire la voce dei partiti che governano il paese e la regione puglia e di tutti quei movimenti e partiti che parlano di tutela del territorio e di salvaguardia sanitaria ed ambientale per Brindisi, facendone un cavallo di battaglia.

Se il silenzio continuerà i cittadini /elettori sappiano chi predica bene e razzola male, e ne traggano le conseguenze.

Fermo restando che la realizzazione di un impianto in un area diversa ed, in particolare, da ubicare in Zona Industriale, ci vedrebbe favorevoli.

Per questo siamo convinti che al di là degli schieramenti e delle differenti posizioni politiche, bisogna fare muro e quadrato per evitare che Brindisi continui ad essere terra di conquista da parte di aziende e politici baresi e Nazionali. Il territorio è nostro e noi abbiamo il dovere di difenderlo, dobbiamo farlo con tutte le nostre forze, per non commettere più  errori e per disegnare un futuro diverso e migliore.

Claudio NICCOLI (Brindisi prima di tutto)

 

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