“Condanna delle persecuzioni nei confronti dei dipendenti ASL”

È ormai palese che i dipendenti Asl di Brindisi siano sotto assedio perenne a causa di attacchi di ogni tipo, soprattutto da parte dei media. Attacchi inflitti alle persone per “indirizzare” tutta alla Direzione Generale, con lo scopo di raggiungere obbiettivi tali da favorire alcune fazioni o persone attraverso vere e proprie persecuzioni “ad personam”. Sono anni ormai che dal fronte politico-amministrativo e giudiziario, assistiamo ad una vera e propria attività vessatoria, supportata “da entità” riconosciute dallo Stato o meno.  Un vero “far west” o “servizi telenovelas” fatti di scandali che tutto hanno, tranne che il fine di migliorare la situazione tragica della sanità Brindisina. Ultimamente, come si è potuto constatare, per una foto sui social postata da una LAVORATRICE (che ha pagato per i suoi errori), si sono pubblicati nome e cognome con titoloni di giornale da vero scoop, quando basti ricordare che neanche negli arresti per reati penali di gravità rilevante, la stampa utilizza nomi per esteso, ma solo le iniziali. Il tutto nasce quasi a voler distruggere una figura professionale, una famiglia e non solo; al fine di distogliere platealmente l’attenzione da altri problemi che invadono questo territorio con responsabilità che sono riconducibili a tutt’altro, ma non ai LAVORATORI. È il caso ritornato in auge della lavoratrice di anatomia patologica già “giudicata” mesi fa dall’ufficio provvedimenti disciplinari, rientrata dopo sei mesi di sospensione. La scrivente ci tiene a specificare che nonostante la dipendente in questione non sia un’iscritta e neanche una conoscente, trova questa modalità di vessazione così serrata, squallida ed ingiusta. Innanzitutto, dopo aver letto l’ultima testata giornalistica vorremmo specificare che la dipendente non è, come erroneamente riportato un’infermiera; in secondo luogo la stessa dipendente, è già stata sottoposta ad un provvedimento disciplinare articolato da un iter prestabilito, dal quale è scaturita la “pena” da pagare di sei mesi di sospensione, che ha già scontato.

Ricordiamo inoltre che “sei mesi”, è ciò che l”UPD – unico ufficio preposto e titolato a “giudicare” i dipendenti – aveva valutato come corretta punizione/sanzione per l’errore commesso. Restiamo sempre più preoccupati per questa escalation, con costante e inesorabile declino a tutti i livelli, troppo predisposti a cadere sotto le strategie di chi agisce contro terzi, distruggendone la reputazione e la salute mentale, il tutto con secondi fini, quali ad esempio le posizioni lavorative ricoperte da questi malcapitati che vorrebbero “riempire/sostituire” con altro personale di dubbia preparazione professionale, probabilmente facente parte della propria “fazione”, completamente indifferenti al fatto che lo stesso dipendente, eserciti magari da 20 anni all’interno dell’Azienda Sanitaria con impegno e devozione e che per un errore, si veda completamente distrutto. La scrivente continua a notare una certa propensione a strumentalizzare e  enfatizzare alcune cose a discapito di altre, quando accadono tante cose gravi in Asl che rimangono nell’indifferenza generale, anche di coloro che dovrebbero forse tutelare tutti i lavoratori, fatti o misteriosamente omessi o peggio nascosti da queste “fazioni”, mentre come in questo caso altre vengono amplificate con l’aiuto di “giornalisti” compiacenti e amici/colleghi, che invece di aiutarsi reciprocamente si rendono partecipi di strategie con fini del tutto deprecabili indifferenti al male che si infligge, manovrati da “regie occulte ed autonome”, corredando il tutto, con dichiarazioni di minacce di trasferimenti, cosa che se fosse vera, renderebbe anch’essi passibili di provvedimento disciplinare per aver rilasciato tali dichiarazioni. Certi poi che tale atteggiamento disumano, privo di quel reale senso di giustizia, nasca proprio da torbidi secondi fini…

 La UIL FPL Brindisi contraria a tutto ciò, sottolinea che nessun dipendente o altre “ entità” può perseguitare un lavoratore. Se proprio dovessimo fare i moralisti ci sarebbero almeno altri 100 dipendenti ai quali applicare le medesime punizioni, fra pubblicazioni di feste, cene, balletti in reparto, compleanni, anniversari, tutto questo durante l’orario di servizio. Facebook, a memoria di qualche telefonino, ne  sono pieni a riprova di quanto sopra, e si trovano cose anche molto più gravi della foto incriminata, con sangue e pazienti che non hanno dato autorizzazione alla pubblicazione di quanto pubblicato. Facciamo notare che il tutto, poco ha che fare con la deontologia professionale, naturalmente sempre ben nascosti o non “osservati” per “il bene della Asl”. La Uil Fpl Brindisi si oppone e si opporrà a qualsiasi forma di persecuzione di chiunque abbia “strani progetti di smantellamento” nei confronti dei lavoratori di questa Asl  e si attiverà in una campagna di tutela di tutti i LAVORATORI e della CITTADINANZA stessa. La scrivente non resterà mai in silenzio di fronte a tali squallidi atteggiamenti che distruggono le persone e la morale delle Professioni Sanitarie, con una politica spicciola di idee, supportata da pseudo giornalisti che spesso non ricercano neanche la veridicità della fonte delle notizie e che sono assoldati al servizio di IDIOTI, che pubblicano sempre su testate giornalistiche che vivono di risorse economiche derivanti dalla pubblicità.

Non si dovrà mai confondere l’errore con l’errante. L’errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua dignità di persona; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità. Inoltre in ogni essere umano non si spegne mai l’esigenza, congenita alla sua natura, di spezzare gli schemi dell’errore per aprirsi alla conoscenza della verità e della possibilità di sanare e rinascere dalla comprensione dell’errore stesso.

 Crediamo che questo valga per TUTTI, anche ai giudici e carnefici di questa “storia”.

Tanto si rende necessario per tenervi informati ed aggiornati per una corretta informazione, senza strumentalizzazione.

Il Segretario Generale

   UIL FPL BRINDISI

    Gianluca Facecchia           

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