Una volta arrivava cavalcando una scopa, ora si è modernizzata: anche oggi scenderà dal cielo del Verdi appesa a un cavo, come un pompiere qualsiasi. Per i bambini potrebbe arrivare anche in monopattino, purché ben dotata di capienti calze. Perché Befy avrà pure il cappello alla romana e le scarpe tutte rotte, ma le calze sono una vera sciccheria. Un anno indossa quelle autoreggenti a rete, un altro calza quelle di seta con tanto di giarrettiere alla Sophia Loren anni 60. Quest’anno corre voce che avrà le gambe fasciate da un collant Valentino dall’elegante nuance nero sexy corredato da un pulviscolo brillantato: roba da far girare la testa ai fratelli Babbo Natale … Non importa poi che la simpatica vegliarda sia un’invenzione pagana derivata dall’epifania, che vuol dire apparizione del Cristo ai Re Magi. Così un’astrazione teologica si è mutata nel personaggio fiabesco della vecchia fata dispensatrice di golosi doni ai “bambini buoni e meritevoli” ma generosamente estesi a tutti, anche ai piccoli polimorfi perversi, come li chiamava Sigmund. E le leccornie, compreso il famoso, ipocrita finto carbone, sono sempre racchiuse nelle calze, rosse o variopinte ma sempre cariche di quel messaggio simbolico connaturato al capo. E diciamolo allora che siamo un po’ tutti feticisti e che domani, accarezzando le calze dei nostri figli e nipoti, il nostro pensiero sospiroso correrà a Monica Bellucci, a Sharon Stone e alle altre vamp icone del sesso che hanno dato fuoco alle collettive fantasie erotiche di noi maschietti. Buona festa dell’Epifania a tutti, Befana inclusa naturalmente ….
Bastiancontrario