Colpo Gobbo: “Ecco il ballo del bla bla” – di Bastiancontrario

Le parole sono importanti. Le parole sono pietre. Purtroppo però molte volte sono futili e sono “chianconi”. In questo caso si chiamano chiacchiere e, come “ tabacchiere e ligno, ‘o Banco e Napule nun se ‘mpegna”. Quando pensiamo al bla bla la nostra mente corre subito a quello imbastito in ogni dove dagli uomini politici, ma non sono solo questi a straparlare. Ci sono “quelli del pallone”, capaci di menare il can per l’area per ore intere, ci sono i divanisti dal talk show, logorroici per vocazione e per gettone, e poi ci sono anche i parlatori colti da salotto o da convegno. Gli appartenenti a quest’ultima aurea categoria sono degli iniziati, dei santoni laici che credono di possedere il logos sapienziale per antonomasia, il verbo assoluto. Sono convinti di appartenere ad una casta sacerdotale di cui il “paziente pubblico” non possa fare a meno. Ecco perché, in occasione di una presentazione di un libro, di una mostra o di un convegno di studi, si avvicendano a frotte al microfono esibendosi in lunghe prolusioni che, alla fine, stroncano anche il più bendisposto dei presenti. Da noi a Brindisi, c’è addirittura il  culto del rito bizantino. I nostri pope la tirano all’infinito,e in gruppo. Non c’è manifestazione in cui, oltre ai relatori, non ci sia un moderatore, un apripista che introduca i lavori e un altro illustre personaggio che li concluda. Come per le offerte telefoniche,  i blablaisti hanno a disposizione un pacchetto”senza limiti “, e allora ognuno (stra)parla quanto gli pare. Ma il protagonista è sempre un soggetto, non ci possono essere quattro, cinque protagonisti! E’ davvero il caso di porre un freno a questa patologica incontinenza verbale, a questa superfetazione molesta di loquacità gratuita, a questo priapismo  parolaio. Proposta: e se si introducesse la sacrosanta clessidra, strumento principe di sobrietà?

                                                                                                Bastiancontrario

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