BRINDISI – La Legge? Libera interpretazione. Almeno a Brindisi.

Tasse su tasse, crisi su crisi. Il Comune gongola ed i cittadini sempre più alla canna del gas.

Si macchia di un’altra antinomia la città di Brindisi. Questa volta, è la Curia a farne le spese…e che spese!

Da qualche giorno, la chiesa San Paolo (che ‘mixa’ perfettamente lo stile gotico all’esterno ed altari barocchi all’interno), sita nel centralissimo ed omonimo Largo, è oggetto di una completa opera di ristrutturazione, sia per quanto riguarda il prospetto che di tutti gli interni.

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Proprio sull’impalcatura esterna nasce l’arcano.

Nel decreto legislativo n. 446, art. 63, del 15-12-1997, si prevede che tutti i lavori posti in essere da Enti religiosi debbano essere esenti da qualsivoglia tassa comunale. Ma a Brindisi, si sa, accade tutto e il contrario di tutto. Lo dimostra il fatto che l’Abaco (l’Agenzia che si occupa della riscossione delle imposte comunali) avrebbe chiesto il versamento dell’imposta TOSAP (tassa sull’occupazione del suolo pubblico) alla chiesa San Paolo per i lavori di ristrutturazione. Tassa che ammonterebbe a circa 14mila euro. Somma che la Curia ha già versato al 50 per cento. Anche perché se non lo avesse fatto, il Comune non le avrebbe rilasciato l’autorizzazione di inizio lavori.

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Un paradosso grande quanto una casa o, in questo caso, quanto una Chiesa. Difatti, se pure la Curia non era a conoscenza dell’esistenza del decreto sopra citato e, pur di iniziare le opere, ha pagato regolarmente il (non) dovuto, è assurdo (o impossibile?) che l’Agenzia di riscossione non sappia la normativa entro la quale opera. C’è da dire anche che l’Amministrazione comunale ha un regolamento ormai obsoleto sulla tassa di occupazione di suolo pubblico. Ed inoltre l’Abaco non è nuova all’invio di cartelle con imposte non dovute.

Ma adesso la domanda sorge spontanea: la Curia rientrerà – e quando – in possesso del denaro sborsato ma non dovuti?

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Tommaso Lamarina
Redazione

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