Carbone (FdI): “RSA: residenze o luoghi di cura? Rendere la Sanità il fiore all’occhiello della Puglia passa anche da questo”

Nella piramide sociale a farne le spese sono i più fragili. È delle ultime ore la notizia che vede ancora una volta al centro della diffusione del virus un’altra struttura sanitaria assistenziale. Villa Genusia, nel tarantino, sta a quota 20, per ora. Non dobbiamo scavare troppo nella memoria per ricordare nel brindisino “Il focolare” e nel leccese la strage di nonni avvenuta nelle mura de “La fontanella” di Soleto.

Giuseppe Carbone, candidato al consiglio regionale della lista Fratelli d’Italia per Fitto presidente, pone al centro della emergenza sanitaria la gestione delle RSA. “Un problema strettamente collegato è la carenza di personale infermieristico in queste strutture” sottolinea rispondendo al grido di aiuto che il presidente dell’associazione di categoria “Welfare a Levante”, Antonio Peruggini, ha levato facendo appello agli Ordini delle Professioni Infermieristiche pugliesi e alle autorità.

“Nella nostra provincia manca una copertura giornaliera e nelle 24 ore di professionisti sanitari ed oss per l’assistenza domiciliare integrata e Centri Diurni, a favore delle migliaia  di persone anziane non autosufficienti e disabili gravi, per cui non si riesce ad ottemperare agli obblighi assistenziali oltre che alle esigenze relative agli standard organizzativi previsti per l’autorizzazione e l’accreditamento”. Tanto sostiene Carbone il quale traccia un percorso. “Vi è l’urgente necessità che alle RSA e ai centri diurni siano assicurate da parte della Regione le provvidenze economiche utili a incentivare la permanenza degli infermieri nelle strutture che garantiscono i LEA e quindi un servizio pubblico a tutti gli effetti. È inderogabile rivedere gli accreditamenti per le RSA, i centri diurni e l’Assistenza Domiciliare Integrata nelle 24 ore, aumentare i finanziamenti per la formazione di nuovi professionisti infermieri ed incentivarli a svolgere le proprie funzioni anche nel settore privato dell’assistenza sanitaria con una remunerazione che deve essere equa e adeguata per attrarre, trattenere e motivare i giovani. La collaborazione fra organi istituzionali è la chiave per raggiungere questi obiettivi affinché la Sanità diventi il fiore all’occhiello della regione Puglia”.

 

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