Caro direttore,

se dovessi oggi pensare a lanciare un manifesto politico direi che l’Italia politica, se confrontata cogli altri Stati dell’Europa, è un “bel strano Paese”: dappertutto i partiti si dividono e si confrontano sulla base di precise opzione ideologiche, assumendo le denominazioni che di volta in volta corrispondono alle rispettive idee della società in cui operano, proponendosi ai cittadini come liberali, popolari, socialisti, conservatori, sinistra e destra radicale, ognuno di essi organizzato in partiti; in Italia invece, nella “seconda Repubblica” le organizzazioni politiche, nel tentativo di esorcizzare il discredito accumulato all’inizio degli anni Novanta, hanno cessato di chiamarsi partiti  ed hanno assunto le più varie denominazioni, ricorrendo alla Botanica (quercia,Ulivo, Margherita, Rosa), alla Zoologia (Asinello, Api, Gabbiano), all’Astrologia (Arcobaleno, Sole, 5Stelle). La distorsione politica ha raggiunto il suo apice con la personalizzazione dei contrassegni elettorali. Noi aspiriamo a ripristinare in Italia un lessico politico che segni significativamente e chiaramente la differenza tra le diverse idee di società sulla base delle culture e dei principi ideali a cui ciascun partito si ispira; il nostro obiettivo è di realizzare una Democrazia Liberale compiuta che veda l’uomo al centro dell’Universo con i Suoi  bisogni, programmi, nel rispetto dei diritti e doveri. L’amore per la persona è il fondamento ed il  fine di ogni politica di spirito  liberale. La Libertà quale imperativo morale per realizzare uno stato sociale che veda tutti i cittadini, allineati davanti allo start up, sulla stessa linea di partenza, a scegliere il proprio  destino.

Le professionalità, la meritocrazia, la cultura, la serietà, l’onestà, le capacità, faranno  la differenza. Le donne e gli uomini liberi, qualunque scelta di vita vorranno realizzare, dovranno aborrire, tenere lontano,  denunciare,  i furbi, i ladri, gli approfittatori, gli estortori, i mafiosi, i politici che usano e perpetrano il voto di scambio, in sostanza non considerare coloro che hanno scelto in passato e/o sceglieranno di vivere al di fuori delle regole e della legge. Una società  progredisce se  accetta le regole scritte nella Costituzione.

Brindisi  non ha fatto eccezione, la Politica è stata sinonimo di pochezza in tutti i settori, è stata scelta  quale terreno di ripiego ove sono convenute persone mediocri, prive di professionalità ed alla ricerca di un posto al sole dove proteggere e coltivare i propri interessi personali spesso animati dall’obiettivo principale di conseguire lauti guadagni e facili privilegi; quello che  dispiace e che tutto ciò ha creato delle metastasi, ha prolificato degli incapaci, inetti. Addirittura taluni concorrono alla disputa elettorale perchè non hanno lavoro e le prebende da consigliere comunale verrebbero utili.

La necessità di sviluppare politiche idonee e dare risposte al senso di smarrimento che ogni cittadino vive, impone ad ognuno di considerare che il ricambio dei Consiglieri sia l’unica via per rimettere in moto lo sviluppo necessario ed indispensabile.

I Liberali di Brindisi, dopo quanto sopra espresso, ritengono che deve essere avviata da gente per bene, onesta e capace una nuova  Politica al servizio della città e  rimettere in moto quel “muscolo morale” che da troppo tempo si è atrofizzato. Per far tanto sono necessarie risorse nuove che, a prescindere da età e sesso, si impegnino in prima persona testimoniando concretamente il loro senso  di appartenenza a questa straordinaria Brindisi e quindi generando nella comunità un nuovo ottimismo capace di superare i facili qualunquismi e raggiungere i difficili obbiettivi.

Angelo Caniglia

componente della Direzione Nazionale PLI

Presidente regionale

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