FRANCAVILLA FONTANA – Le ondivaghe incertezze e le incomprensibili titubanze con cui l’Amministrazione comunale di Francavilla Fontana sta gestendo la patata bollente del campo da golf rischiano di sovraesporre l’Ente a possibili ingenti pretese risarcitorie da parte dei proponenti il progetto, quando, invece, con un NO chiaro e definitivo da parte del Consiglio comunale, tali pretese verrebbero automaticamente vanificate.
A codesti investitori di soldi propri (pochini, in verità!), e di soldi pubblici (una autentica vagonata!) andrebbe chiarito una volta per tutte che il problema non è di esclusiva natura tecnica-progettuale, ma è di natura politica. Ovvero, per quanto sforzi si facciano, non si comprende dove sia l’interesse pubblico da tutelare nella realizzazione di un campo da golf del tutto incoerente con l’area territoriale all’interno della quale dovrebbe essere allocato, e con la stessa destinazione urbanistica che a quell’area intenderebbe dare il desaparecido Pug.
Appare, quindi, quanto mai necessario e urgente che l’A.C. francavillese, banditi i tentennamenti, si esprima definitivamente al riguardo, possibilmente ancor prima che il Tar di Lecce dica la sua dopo l’ultima presentazione di motivi aggiunti da parte di Cavallo Francesco & Figlio, con i quali l’imprenditore ha sostanzialmente addebitato al Comune di Francavilla Fontana la perdita del vero oggetto del desiderio, che, almeno ad avviso di chi scrive, è il sostanzioso finanziamento pubblico regionale allo stato revocato da parte della Regione Puglia a causa – ad avviso della società proponente – dei ritardi con cui il Comune di Francavilla Fontana avrebbe condotto il procedimento conclusosi con la Determinazione n. 590/2017.
Una situazione ad altissimo rischio che potrebbe condurre il Comune di Francavilla Fontana al default. Al contrario di ciò che ne deriverebbe alla società proponente, la quale avrebbe fatto “buca” senza fare il campo da golf.