Cala la differenziata, vincono (per ora) gli incivili: adesso serve uno scatto d’orgoglio per non vanificare gli sforzi

BRINDISI – Quotidianamente giungono in redazione foto e testimonianze di situazioni di ordinario degrado relativo al conferimento indiscriminato di rifiuti. Sacche di inciviltà più resistenti e diffuse di quanto la rapida escalation di raccolta differenziata lasciasse immaginare. Passare in una manciata di mesi dal 12% ad oltre il 50% di differenziata aveva infatti illuso un po’ tutti circa la possibilità che noi brindisini fossimo meno incivili di quanto pensassimo.

In parte è così, perché è bastato che arrivasse in città una ditta come Ecotecnica per stravolgere le abitudini e risalire le classifiche in tale ambito. Da qualche mese, però, si registra una brusca frenata nella crescita dei dati percentuali: un rallentamento annunciato e ritenuto fisiologico, giacché occorre tempo per incidere – anche con misure repressive – sulle suddette sacche di inciviltà.

Meno fisiologico, però, appare il dato di marzo, mese nel quale la percentuale di differenziata si attesta al 54,20%, ovvero 2,6 punti percentuali in meno rispetto al mese di febbraio ed 1 punto percentuale in meno rispetto al mese di gennaio. Si tratta certamente di scostamenti minimi, che nascondono però segnali poco incoraggianti. Che si tratti di una “crisi di rigetto” o di una problematica strutturale lo constateremo già alla fine di questo mese, ma se si vuole traguardare l’ambita meta del 65% di differenzaita e non si vogliono vanificare gli sforzi prodotti e quelli in cantiere (quali l’istituzione di 9 isole ecologiche, di 3 centri di raccolta e di un centro di riuso) è necessario compiere un salto di qualità che passa necessariamente da uno scatto d’orgoglio e di senso civico.

Più decoro urbano riusciremo a conservare, maggiori vantaggi ne trarremo: sia economici che sociali.

Andrea Pezzuto

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