BUON WEEKEND – “L’ARTE DI STROPPIARE LE PAROLE” – di Gabriele D’Amelj Melodia

Quelli che parlano bene lo chiamano “Malapropismo”, ma non spaventatevi, non è un brutti morbo, si tratta solo dell’antico modo con cui la gente semplice traduce alcune astruse parole della nostra lingua, inventando così un linguaggio parallelo irresistibilmente esilarante. Per questo molti comici, da Scarpetta a Totò, da Pappagone a Fantozzi, si sono profusi in gag a base di storpiature leggendarie…

Gli hanno irrorato una condanna a dieci anni di recclusione!

E’ stato pizzicato in fragranza di retato…

Beh, se l’è cavata bene, ha avuto due anni, ma con la condizionata.

Come non lo sai? Ma la televisione non la vedi? Oggi è il prepuzio d’inverno!

Figghiuma la grande è stata chiamata cu faci  la scrotatrice alle lezioni.

Cosimino è severo! Allu figghiu ca s ista ritirava alli treti ti notti l’è lassatu daffori all’agghiaccio!

A mariituma, puvirieddu,  c’hannu misu lu cateto.

Sono onorato di fare l’uscere a una persona che ha ricevuto una minzione d’onore.

Mio suocero s’è fatta l’operazione al tunnel carpiato e mo’ va culla manu nfassata-.

Nipotima è energico alla cioccolata, e se la mangia ncvi vene l’aorta caria.

Il pasticciere: Quando non ci sarò più vorrei essere cremato

Il carrozziere: Sotto terra non mi piace, quando muoio cromatemi tutto.

Infine ci sono quelli che sfoggiano citazioni colte:

Brevi mani- icto oculi- Rende razionem- De viso- Adoc- A Priore- Imprimis- Chi proquo- Alle candele greche

Noi invece non ci ritroviamo alle candele greche Ma sabato prossimo, orevuar…

                                                                                      Gabriele D’Amelj Melodia

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