Birgitta (Pri): “Il nuovo Piano della sosta ideato per fare cassa”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Vito Birgitta, Segretario cittadino del Partito Repubblicano.

Non cessa di suscitare polemiche il nuovo piano della sosta varato dalla struttura commissariale.

Ogni provvedimento in tema di traffico e viabilità è inevitabilmente accompagnato da accese discussioni, atteso gli interessi ad esso correlati.

In via generale si tratta di argomenti difficilissimi da affrontare.

Ogni decisione in merito, a rigore, dovrebbe essere preceduta da una attenta analisi dei flussi di traffico, da uno studio sulle origini e destinazione dei veicoli solitamente in transito nelle zone interessate dai provvedimenti, da una verifica attenta delle aree di parcheggio disponibili e dei percorsi dei mezzi pubblici di trasporto, da un censimento dei centri attrattori di traffico (uffici pubblici, associazioni sindacali e datoriali, istituti di credito, eccetera).

Nulla di tutto questo pare essere stato fatto!

Due sono gli aspetti che più suscitano perplessità in quanti nell’area ricompresa entro le antiche mura vivono, lavorano o hanno il centro dei loro interessi professionali od imprenditoriali:

l’istituzione delle cosiddette zone rosse;

l’estensione dell’obbligo di corrispondere un ticket per il parcheggio sino alle ore 21.00 dei giorni feriali e sino alle ore 24.00 dei giorni festivi e prefestivi.

La prima delle novità cennate ha indubbiamente penalizzato i residenti, atteso che in quelle aree non sono validi i pass, costringendoli a lunghe percorrenze, anche nelle ore notturne o serali, per parcheggiare il proprio autoveicolo ed ha imposto ai clienti dei negozi un costo supplementare che non farà che scoraggiare ulteriormente lo shopping nel centro storico a tutto beneficio dei centri commerciali presenti a Brindisi;

la seconda novità è di difficile gestione da parte dell’utenza atteso che quanti si recano in esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, quelli più frequentati dopo le 21.00, difficilmente riescono a preventivare con anticipo il tempo della loro permanenza nella struttura. Problema che si sarebbe potuto risolvere con l’adozione di strumenti elettronici di rilevazione della sosta e grazie ad applicazioni da utilizzare con gli smartphone di cui oggi sono quasi tutti dotati e l’introduzione di carte prepagate.

In generale suscita perplessità nel Partito Repubblicano Italiano l’adozione da parte della struttura commissariale di strumenti di ampio respiro che travalicano sicuramente l’ordinaria amministrazione cui la stessa dovrebbe attendere.

E tanto senza alcun confronto con le categorie interessate (pensiamo ai commercianti, ai professionisti, agli impiegati che nel centro storico prestano la loro attività lavorativa) e tanto meno alcuna consultazione con la popolazione residente, che ben poteva essere interpellata anche a mezzo di un banalissimo questionario.

Ma evidentemente il vezzo di assumere decisioni sulla testa degli altri non appartiene solo alla tanta deprecata classe politica.

Viene il sospetto che il provvedimento sia stato dettato esclusivamente dalla ragione di “fare cassa”. Del resto qualche tempo addietro era stata data con enfasi la notizia delle entrate derivanti da contravvenzioni in misura ben maggiore di quanto preventivato in bilancio.

Purtroppo nel fare un bilancio costi/benefici di taluni provvedimenti si trascurano aspetti importanti.

Ad esempio sarebbe da chiedersi quanto il Comune ha speso negli ultimi anni per la manutenzione delle basole poste sui corsi principali sottoposte ad uno stress non preventivato da provvedimenti che hanno consentito il transito e la sosta di autoveicoli anche in quelle aree.

Un ultima annotazione riguarda l’assoluto disinteresse verso una categoria di utenti costretta a frequenti spostamenti. Pensiamo in particolare alle donne, alle mamme, che spesso utilizzano la propria autovettura per fare le compere in centro, accompagnare i propri figli a scuola o anche solo per sottoporli ad una visita pediatrica. Ebbene queste donne, se hanno la “sventura” di abitare in una zona rossa, dovranno sobbarcarsi un lungo tragitto per far rientro a casa magari appesantite dalle borse della spesa o con i movimenti resi difficili dalla presenza di bambini di minore età, esposti, tra l’altro, al rischio delle intemperie assai frequenti nei mesi invernali. Almeno per loro non era ipotizzabile consentire una sosta temporanea non soggetta al pagamento di alcun ticket?

Governare una città vuol dire contemperare e saper rappresentare gli interessi di tutti.

Anche per questo i partiti, i movimenti e le forze politiche in genere svolgono un ruolo non delegabile ad altri.

 

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