BASKET: Dino Furioso: “Il lavoro di squadra la chiave del nostro successo” – di Dario Recchia

Lo dico in anticipo ma parlando del Dott. Dino Furioso rischio di essere di parte. Cresciuti nello stesso quartiere siamo amici da sempre e, nel lontanissimo 1986, abbiamo anche disputato un campionati di pallacanestro di prima divisione insieme. Ma proverò a essere imparziale raccontando il vissuto dell’attuale responsabile sanitario della Happy Casa Brindisi che, dopo la straordinaria vittoria di Milano con l’Olimpia, è in vetta al campionato di Lega A di basket.

Dino Furioso, sin da ragazzo, ha masticato basket raccontando sia in radio (Radio Dara) che in televisione (Puglia Tv dell’Avvocato Mario Scotto) le gesta dei nostri atleti che negli anni 80 e 90 hanno vestito la maglia biancoazzurra. Dopo una laurea in medicina si è specializzato in medicina dello sport ed ha collaborato con società di calcio (tra le quali il Brindisi Calcio e la Virtus Francavilla) e con quelle di basket come Brindisi e Ostuni (in Legadue). Attualmente lavora anche come dirigente medico presso la Asl Brindisi 1 ma è conosciuto in città sia per le sue doti umane che per le sue competenze in ambito sanitario.

“Sono ormai tre anni che collaboro con la Happy Casa Brindisi  – racconta il Dott. Furioso – ma ho già lavorato con questa società sin dalla B/2”.  Anni duri, difficili  quelli della cadetteria ma sempre con la quella passione e quella professionalità che non è mai venuta meno. Come quella sera che, dopo un match interno contro Catanzaro, il “bomba” Claudio Bonaccorsi lo chiama perché un suo compagno si è sentito male. E’ Giovanni Bruni, play titolare dell’allora Prefabbricati Pugliesi Brindisi colto da un attacco cardiaco. L’immediato soccorso del Dott. Furioso salvarono la vita al nostro giocatore che dopo un periodo di ricovero ospedaliero riprese finalmente a vivere come prima.

Se le vittorie sul campo sono il frutto dell’incredibile lavoro dello staff tecnico e dei giocatori quello che “non si vede” è altrettanto importante e strategico per le sorti di una società professionistica.

Ho la fortuna  – commenta Dino – che intorno a me c’è uno staff di assoluto livello come il dott. Piero Bianco e Antonio Orgiani con i quali si lavora davvero bene. Ma il segreto dei nostri successi è nel lavoro di equipe che comprendono il preparatore atletico Marco Sist, il massaggiatore Rino Longo, il fisioterapista Salvatore Caiulo ed i magazzinieri Rino Viva e Teodoro De Michele. Un lavoro di squadra incredibile nel massimo rispetto dei ruoli e delle responsabilità. In tutto questo c’è anche il coinvolgimento del dott. Giuseppe Palaia sempre prodigo di utili consigli e disponibile a mettere a disposizione le sue strutture.”

 

Ma cosa si prova da brindisino ad essere in testa alla classifica?

 

“Domenica dopo la vittoria a Milano non ho dormito tutta la notte. Una soddisfazione grandissima che mi ha fatto venire la pelle d’oca. E pensare che solo pochi anni fa ero con loro in B/2!”.

 

Com’è cambiato in questo periodo di covid il tuo lavoro con la squadra di basket?

 

“Ci sono dei protocolli rigidi da rispettare anche perché non abbiamo la possibilità di tenere staff e squadra in una bolla come nella NBA. Accertata la positività di un giocatore vi sono tutta una serie di controlli successivi compresa una nuova visita di idoneità prima che l’atleta possa rientrare ad allenarsi con i compagni. Devo dire che in tutto questo vi sono il general manager Tullio Marino ed il team manager Francesco Caiulo che mi aiutano molto perché non lasciano mai nulla di intentato per il bene di tutto il gruppo squadra. Infine, e lo dico con grande gioia, tutti i giocatori e lo staff hanno rispettato le indicazioni che lo staff medico e la società ha dato e se ci sono stati solo due casi di positività al covid dall’inizio del campionato il merito è di tutti loro ”.

 

Da medico sportivo ha lavorato sia con il calcio che con il basket, che differenza vi sono dal punto di vista medico  sanitario?

 

“Nel calcio vi sono molti più giocatori e, in questo periodo, i protocolli sono ancora più stringenti e complicati. Le patologie nel calcio afferiscono di più a problemi di carattere muscolare mentre nel basket vi sono più distorsioni, contusioni etc…”.

 

Ogni anno visiti centinaia di ragazzi per la visita medica sportiva. Ora che tutti gli sport dilettantistici sono fermi che tipo di consiglio darebbe ad un giovane?

 

“In questo momento consiglio a tutti di continuare a muoversi in ogni maniera possibile. Anche a casa oppure in qualche parco facendo un po’ di corsa rispettando le distanze da altri atleti. Bisogna continuare a tenere una buona elasticità muscolare ed evitare l’aumento del peso corporea che potrebbe creare problemi appena sarà possibile ritornare ad allenarsi in palestra”.

 

Ritorniamo a parlare della Happy Casa Brindisi: qual è il giocatore che più l’ha impressionata durante le visite mediche al suo studio?

 

“ Di sicuro Derek Willis! Il suo test da sforzo massimale dopo la negatività al covid è stato impressionante. Una resistenza incredibile per un super atleta che mi ha davvero lasciato a bocca aperta. Un giocatore super!”.

 

L’ultima domanda la rivolgiamo al tifoso ed all’esperto di basket. Dove può arrivare questa squadra?

 

“Spero più in alto possibile. Se lo meritano Frank Vitucci e Simone Giofrè, due super professionisti con i quali è veramente un piacere lavorare. E lo merita il Presidente Marino che ci fa lavorare senza mai essere ingerente nel nostro lavoro. Una persona eccezionale. Poi, detta tra di noi, il basket è nel DNA di ogni brindisino anche se spero presto che quello che sta accadendo nella pallacanestro possa avvenire anche nel calcio perché conosco quel mondo e lo meritano i tifosi”.

 

Per chiudere questa intervista abbiamo chiesto l’intervento del dott. Peppino Palaia,  storico medico sociale del Lecce Calcio, collaboratore del sodalizio brindisino e grande amico di Dino Furioso.

 

“Parlare di Dino Furioso è molto semplice. Non è un amico, non è un collega ma è un fratello. Dal punto di vista professionale è un grande medico ma tutta la società della New Basket Brindisi è composta da persone straordinarie. Lo racconto sempre che l’ambiente della società del Presidente Marino è davvero eccezionale e ogni fine settimane sono ormai “costretto” a passare dall’allenamento perché ogni volta che vado a salutare la squadra ed il coach si vince. Sabato ci andrò sicuramente! Con tutti ho instaurato un rapporto umano prima di tutto e con Dino c’è una stima reciproca ed una sinergia davvero consolidata”.

 

Dario Recchia

 

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