Da quanto è stato dimostrato da uno studio pubblicato sul Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, esiste un  legame fra la malattia respiratoria e l’obesità.

I bambini che sviluppano asma nei  primi anni di vita, se non vengono adeguatamente trattati rischiano il 51% in più di diventare obesi da adolescenti.

Durante il periodo dedicato alla raccolta dati di questo studio, 2.171 bambini americani di età media intorno ai 6,5 anni,  sono stati seguiti per un decennio.

 I risultati sono stati confermati su altri 2.684 bambini e adolescenti.




Lo studio americano ha evidenziato una maggiore probabilità di diventare obesi nei bambini che ricevevano una diagnosi di asma nei primi anni di vita. La ricerca ipotizza anche che un trattamento precoce agisca come preventivo sul rischio di sviluppare non solo obesità ma anche altre malattie metaboliche, come diabete, in età adulta.

Successivamente a questi risultati, anche i pneumologi , consigliano  un regolare esercizio fisico , in quanto, protegge dal peggioramento della malattia. La sedentarietà incide negativamente favorendo sovrappeso e obesità negli anni successivi. Invece il movimento aiuta anche la terapia perché potenzia la muscolatura e facilita la respirazione. La mancanza di attività fisica e il consumo di cibo non adeguato, come spesso accade nei bambini che rimangono a casa, sono controproducenti. Meglio invitare i genitori a stimolare i figli a fare attività all’aria aperta che non solo impedisce l’accumulo di peso ma aiuta anche a produrre vitamina D, che è un fattore protettivo sull’asma.

Ovviamente, ciascun caso, va valutato in base ai fattori personali ed allo stadio della malattia, necessario è quindi un giusto inquadramento iniziale ed un attento follow up.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale



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