Asl, Facecchia (Uil Fpl) sulle dimissioni del dg Roseto

 

Comunicato stampa
La UIL FPL Brindisi ritiene opportuno intervenire sulle dimissioni del Direttore Generale dell’Asl Brindisi, ufficialmente per motivi personali. Persona onesta che si è sempre prodigata ad improntare la sua gestione nella legalità e alla risoluzione dei problemi cronici della sanità Brindisina, in piena autonomia e responsabilità come dovrebbe fare ogni dirigente.
Conviene ricordare a coloro che oggi si prodigano con fervore a dare fiato alle trombe nel voler cambiare il “sistema”, che sono stati loro a crealo attraverso un clima di tensione all’interno di questa Asl, con il chiaro scopo di mantenere interessi di casta e non mossi da volontà di riforma della Sanità Brindisina, evidentemente ormai allo sbando, a causa di una gestione manageriale – negli anni precedenti – inqualificabile e “stranamente” mai attaccata con toni così particolarmente accessi, come accaduto negli ultimi mesi. Un’attività di Spoils System perversa, che in questa Provincia produce solo uno stato di caos e che non lascia sperare in nessuna evoluzione positiva a favore della collettività.
È bene rammentare quanto segue: da anni denunciamo il gravissimo stato in cui versa la sanità di Brindisi, dove una gestione segnata dal “marasma” la sta portando sempre più alla deriva, consapevoli che il futuro, ormai già nel presente, è in una condizione di declino senza ritorno… Questa O.S. ha sempre denunciato e segnalato, ma come sempre abbiamo ricevuto come risposta uno strano silenzio da parte di tutti: amministrazioni politiche, sindacati di categoria medica e ordini professionali, tutti. Siamo sicuri, per quanto sempre speranzosi, che tra un anno staremo nuovamente a discutere delle problematiche inerenti, ad esempio del locale pronto soccorso e del servizo 118 – il quale a livello nazionale è “esempio” di inefficienza e inefficacia e non per responsabilità del personale di comparto (infermieristico ad esempio), che è costretto spesso a subire una mala gestione del management medico. Tutto ricade sull’utenza che cosi viene indirizzata dagli stessi servizi Asl, presso il locale pronto soccorso. Indirizzando il servizio 118 si potrebbe non congestionare il principale P.S. nei momenti di maggiore criticità convogliando presso gli altri Presidi i codici di minore importanza, e ancora ad esempio alcuni casi potrebbero essere gestiti dai medici di guardia (12 medici), che alquanto pare non contemplano questa possibilità nella propria “mission”… Il “dramma” delle liste d’attesa: la soluzione pare introvabile soprattutto per l’Ordine dei Medici visto che ancora adesso anche i medici di base sono responsabili in parte della spesa farmaceutica e tutto si riduce alla quantificazione economica… e cosi gli stessi si permettono anche di chiedere appoggi politici per raccomandare i soggetti che sono la causa dei problemi e si propongono con forza nel

“gestire” la Asl di Brindisi usando meschinamente anche i drammi (come la morte di una mamma…) per alimentare autentiche cattiveria verso l’attuale Direzione Generale e per avvelenare il giudizio della collettività con un uso ben pilotato dell’informativa locale!
In questi mesi abbiamo letto sulla stampa titoloni del tipo: “inefficienza del sistema sanitario, a pagare sono sempre medici e pazienti”. Un articolo del Presidente dell’Ordine dei medici nonché rappresentante di categoria sindacale, come a dimostrare che il disagio vissuto per colpe altrui sia di esclusivo appannaggio dei medici per quanto riguarda le professionalità in trincea. PARE CHE NESSUNO POSSO TOCCARE I MEDICI, pena pagare anche personalmente le più meschine vendette….! Riteniamo, invece che evidentemente sul personale di comparto e soprattutto sugli utenti, si possa fare e dire tutto e il contrario di tutto per non fare nulla di concreto oltre i proclami della banalità!
Le responsabilità è allora da addebitarsi alla categoria medica, intesa verso i responsabili dei suoi organismi sindacali e di ordine i quali, invece di prodigarsi a cambiare radicalmente il modus operandi, invece assistiamo ad una estenuante mentalità di tutela di casta ormai inutile e pericolosa, anche alla luce delle attuali normative e contratti del comparto sanità ,che porta solo disordine e confusione, come anche l’ostinarsi a non voler vedere alternative alla sorpassata visone esclusivamente medico centriche, che porta solo a danni l’intera collettività. Da mesi osserviamo e monitoriamo attentatamene i processi che influenzano in negativo la gestione della sanità brindisina e regionale ed i suoi “paradigmi sacri”, inviolabili e intoccabili. Per questo ci poniamo alcune domande sperando di avere risposta FINALMENTE con i fatti.
Vorremmo capire il motivo per il quale sia stata posta una metodica attività di ostruzionistica per non intervenire in aiuto al locale pronto soccorso con altri medici specialisti dell’Ospedale Perrino, chiedendo l’annullamento degli ordini di servizio emanati in tal senso… Una campagna di ostruzionismo ben “diretta” nei confronti della Direzione Generale e chiediamo agli organi di controllo e allo stesso Presidente dell’Ordine dei medici, come mai in questa Asl brindisina scappano via i medici? Tranquilli noi sappiamo il motivo e se servirà lo renderemo di pubblico dominio…
Ci chiediamo – con tutto il rispetto per le figure mediche in pensione assunte per il pronto soccorso – quale apporto abbiano dato alla qualità del servizio di emergenza urgenza, salvo per la specificità della branca di appartenenza.
Vogliamo sapere il perché e chi sia il responsabile della mancata concessione ad un medico della riduzione del monte orario notturno perché specializzando mettendolo in condizioni di dimettersi e

 

andare via, nonostante la situazione gravissima di carenza di personale medico nel locale pronto soccorso…
Saremmo grati di conoscere quali strategie della passata dirigenza generale, e da chi sia stata favorita in questa azienda, abbia portato a concedere mobilità, come se non ci fosse un domani, a tutti i medici che ne hanno fatto richiesta svuotando questa Asl di professionalità di livello.
Vorremmo avere delucidazioni in merito ai tempi biblici per la mancata valutazione e attuazione da parte del direttore di dipartimento per l’attivazione del «See and treat» e «fast track» laddove ci risulta che vi sia un progetto pertinente dal coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso di Francavilla , esperto in materia. Non riusciamo a capire perché ancora nel 2023 sia la categoria medica a decidere senza alcun confronto sulle professioni sanitarie mantenendo una costante e permanente arroganza e presunzione di detenzione della conoscenza, ( a volte obsoleta e superata dagli attuali indirizzi del management), risultando sempre e comunque limitante e vincolante nella gestione delle professioni sanitarie, considerando oltretutto che l’Asl di Brindisi dispone di un numero di personale formato in prestigiose università nazionali, ma che si prodiga, con tutte le sue influenze interne, a tenere in un angolo perché “pericoloso” e non controllabile dalle lobby.
Non riusciamo a comprendere come ancora ad oggi, dopo anni un Presidio di primo livello come il Perrino non abbia un direttore sanitario ed un dirigente delle professioni sanitarie, come mai nessun ordine e nessuna organizzazione di categoria non scrivono su questo….sicuramente fa comodo che non vi sia un direttore Sanitario di Presidio e cosi “LIBERI TUTTI” di…. Sarebbe un sogno se questa Asl fosse autorizzata ad investire sulla formazione e retribuzione incentivando il personale infermieristico a modelli organizzativi moderni, validati ormai da anni in altre aziende che potrebbero essere prese come modello e non investire sempre e comunque, come un pozzo senza fondo, verso la categoria medica che è sotto l’occhio di tutti non raggiungerà purtroppo non prima di sette anni i numeri sperati, vista la gravissima carenza a livello nazionale e la scarsissima propensione a lavorare nei pronto soccorso per i rischi medico legali e connessi alla propria incolumità.
Infine, nel momento in cui vengono date informazioni all’opinione pubblica con articoloni è importante dire anche i retroscena, perché ad oggi non serve più mascherare “la macelleria sociale” scaricando responsabilità a terzi, non è etico né morale. Ce ne andiamo di mezzo tutti, utenti, professionisti della salute e MEDICI CHE OPERANO QUOTIDIANAMENTE SU TUTTI I FRONTI in maniera responsabile. Vorremo dire infine al presidente dell’ordine dei medici di Brindisi che o si cambia radicalmente metodologia concettuale o tra un giorno, un mese o un anno staremo a

 

dare sempre le colpe al sistema di cui si parte integrante, dimostrano disamore aziendale e povera deontologia.
Ci chiediamo come mai il presidente dell’ordine dei medici, che è anche dipendente dell’Asl, non abbia mai proposto programmi di urgenza alternavi alla risoluzione dei problemi e soprattutto perché non si sia mai visto a dare una mano ai colleghi definiti “poco titolati” del pronto soccorso, invece di fare “facilmente” l’osservatore e contestatore alla sua stessa Azienda di appartenenza, esasperando i professionisti che si prodigavano a risolvere in qualche modo i problemi della popolazione Brindisina, trattata da Bari come la cenerentola di Puglia?!
Per questo con convinzione, la UIL FPL Brindisi chiede al Presidente della Regione Puglia di rigettare risolutamente le dimissioni del Direttore Generale Flavio Roseto, che appare come ultima e convincente speranza di legalità che occorre in questa Asl.
Presidente, ricordi che esiste la collettività e i lavoratori, che meritano rispetto anche con la risoluzione delle vertenze in atto in questa Provincia. Se ha interessi verso la collettività, batta un colpo. Dare il ben servito ad un professionista dicendo che “ha dato tutto se stesso” non da soddisfazioni alla popolazione brindisina, dimostri la sua stima a Roseto rifiutando le sue dimensioni e questa Direzione Generale possa continuare a lavorare serenamente.

Il Segretario Generale
UIL FPL BRINDISI
Gianluca Facecchia

 

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