Appalti in centrale: la Uilm ritira lo sciopero dei lavoratori in vista dell’incontro con il Prefetto

BRINDISI – La Uilm annuncia il ritiro dello scipero intrapreso dai lavoratori in questi giorni. Ciò, nella speranza che l’incontro di martedì con il Prefetto possa risultare proficuo sotto l’aspetto dell’assorbimento dei 22 lavoratori attualmente in forza alla WCS.

“Dopo una serie di incontri che la Uilm ha tenuto sia in sede di confindustria sia in prefettura, abbiamo accolto con favore la possibilità di ritiro dello sciopero in atto, al fine di arrivare a martedì 4 aprile, data in cui Cgil Cisl e Uil unitamente ad Enel si siederanno di fronte a S.E. il Prefetto di Brindisi, per cercare una soluzione che determini l’assorbimento di tutti i lavoratori che oggi sono occupati in appalto WCS.

Da quanto abbiamo appreso fino ad oggi, la SEA srl, che si è aggiudicata l’appalto che vedeva impegnati 22 dipendenti tra WCS Srl e Elle costruzioni Srl, ha dapprima dichiarato che ne avrebbe assorbiti 8 perché secondo l’ amministratore, Giuseppe Trevisi di Trepuzzi, dette manutenzioni si possono svolgere con 8, nel secondo incontro invece ha dichiarato 6/8 unità da assorbire, per poi arrivare in prefettura la sera del 29 marzo a dichiarare che ne avrebbe assorbiti 4, cambiando tesi e cioè, se mentre prima la SEA dichiarava che ne sarebbero bastati 8 a svolgere le manutenzioni che la WCS e la Elle costruzioni svolgevano con 22 dipendenti, in prefettura ha cambiato sia i numeri che la versione, dichiarando che ne avrebbe assorbiti 8 dipendenti e che gli altri li avrebbe portati dalla sua azienda, infine grazie anche alla mediazione del Prefetto Annunziato Verdè, ha formalizzato l’assorbimento di non meno di 8 unità.

Lunedì alle h 9.00 presso confindustria Brindisi la Sea dovrà chiarire meglio la propria posizione e spiegare come intende far fronte all’appalto che ha vinto, ma se le posizioni dovessero rimanere tali da non permettere a tutti i dipendenti di lavorare si aspetterà la ulteriore verifica in sede della Prefettura, ma sicuramente i lavoratori ritorneranno a manifestare così come hanno fatto per i quattro giorni intercorsi tra il 27 ed il 30 marzo.

Infatti Enel in questa partita non può stare a guardare, se si vuole salvaguardare la crescita del paese e del mezzogiorno in particolare la società elettrica deve giocare un ruolo da protagonista e questo non si può avere facendo gare al massimo ribasso senza tener conto delle conseguenze occupazionali e salariali che questo determina. A margine di tutto ci viene da pensare che la SEA voglia retribuire meno i dipendenti rispetto a quanto oggi guadagnano gli stessi lavorando per WCS, non si può pensare a crescita del Paese con salari bassi e lavoratori poveri; questo contribuisce a ridurre il livello di produttività e ne noi ne l’Enel se lo può permettere se vuole rimanere Leader”.

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