Antonino (PRI): “Largo ai privati anche per gli asili nido!”

Che tipo di sinistra governa il Comune di Brindisi?

Una sinistra attenta ai bisogni delle fasce deboli della popolazione, che tutela i lavoratori, che garantisce servizi educativi e scolastici di qualità alle famiglie, anche a quelle meno abbienti?

O una sinistra in giacca e cravatta, dedita ad un ambientalismo di facciata e oramai preda del mantra delle privatizzazioni?

Viene spontaneo chiederselo dopo l’adozione della Delibera di Giunta Municipale n. 107 del 5 maggio scorso con cui si è deciso di affidare ai privati anche la gestione dei 4 asili nido comunali rimasti.

Si tratta dell’ennesimo fiore all’occhiello del Comune di Brindisi che rischia di essere svenduto per 30 denari.

Infatti il beneficio per l’Amministrazione Comunale sarebbe di 20.000,00 euro annue da introitare quali canoni di fitto delle strutture che ospitano gli asili.

Una politica in netta controtendenza rispetto agli obiettivi che si intendono perseguire a livello nazionale e che vanno nella direzione di potenziare i servizi socio educativi in armonia con le linee guida contenute nel programma comunitario Next Generation EU.

Ancora una volta la motivazione alla base di simili scelte è quella del risparmio (la tanto biasimata “logica del profitto” secondo una espressione cara  un tempo alla sinistra)

Nessuna garanzia viene richiesta  ai privati per la sicurezza delle strutture che si concedono in fitto, per la qualità dei servizi da offrire, per la salvaguardia dei livelli occupazionali

Un film già visto con la programmata cessione delle farmacie comunali, che riuscivano a svolgere un servizio sociale di qualità producendo anche utili per l’Amministrazione.

O con i tagli lineari decisi nel settore di servizi sociali, facendo pagare ai lavoratori delle Cooperative affidatarie dei servizi la riduzione degli stanziamenti di bilancio.

Del resto non è un caso che tutte le espressioni organizzate della sinistra brindisina abbiano preso le distanze da questa Amministrazione.

Non si è avuta neppure l’accortezza di disporre l’invarianza delle rette che le famiglie dovrebbero corrispondere.

A nulla valgono le precisazioni dell’Assessore Lettori, in puro stile politichese, che si dilunga sulle politiche educative della Regione Puglia senza nulla chiarire quanto a rette da corrispondere, sicurezza degli edifici, qualità del servizio e tutela dei livelli occupazionali.

Insomma: macelleria sociale a discapito dei più deboli.

Una politica che il PRI continuerà a contrastare con fermezza ritenendo che i servizi essenziali debbano essere erogati dalle strutture pubbliche.

Il Capogruppo PRI

(Gabriele ANTONINO)

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1 COMMENTO

  1. …. nel leggere non correttamente il titolo dell’articolo, ho avuto un sussulto per poi condividerne appieno subito dopo l’intero contenuto. Suvvia, cons. Antonino, ma di quale sinistra al governo del Comune parla? Di quella che ha ritenuto eliminare dopo decenni il fiore all’occhiello degli asili nido comunali, ricevendone come contropartita la inutile somma di entrata a modifica di bilancio? o di quella che ha immaginato di superare lo stato di default finanziario vendendo le farmacie comunali che producevano tra l’altro entrate per la casse comunali? Naturalmente, nell’arco dei numerosissimi anni decorsi tutte le forze politiche, niuna esclusa, ha mai manifestato negli organi comunali la decisione ed attuazione dell’insano gesto compiuto dall’attuale amministrazione. La verità vera è che i gruppi di opposizione in consiglio comunale continuano a pensare ad un atto di responsabilità di questo Sindaco, Assessori e Maggioranza con la restituzione all’elettorato del potere di rappresentanza gestionale della città. Penso che resti in capo ai singoli consiglieri la responsabilità di contrastare concretamente l’operato di questa amministrazione a fronte di delibere ritenute illegittime. Appare utile, per esempio, segnalare che l’assessore alle finanze di nuova nomina, al di là dell’inopportuno formale incontro tenuto con il Partito e consigliere del FdI sul bilancio, probabilmente dovrà tenere analogo incontro anche con altri singoli consiglieri e movimenti politici di opposizione. E’ doveroso rammentare che ad oggi non risulta adottato e quindi non trasmesso a tutti i consiglieri il bilancio di previsione esercizio 2021/2023 con i relativi allegati ed obbligatori atti e che per lo specifico caso deve essere rispettata la normativa Tuel e le vigenti disposizioni di regolamento comunale e che peraltro ove fosse approvato il surriferito documento contabile nel non rispetto di quanto richiamato lo stesso, se impugnato, troverebbe accoglimento (vedere sentenza TAR e Consiglio di Stato).
    Brindisi, 13/05/2021 Franco Leoci

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