BRINDISI – I Carabinieri del Nor della Compagni di Brindisi hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto del P.M., emesso dal Pubblico  Ministero  dott. Milto Stefano De Nozza,  nei confronti di Antonio Giglio (nella foto sotto), 46enne nativo di Crotone ma residente a Brindisi proprio a Bozzano, in via Irlanda n. 8, in quanto responsabile del reato di tentato omicidio volontario commesso il 19 agosto scorso.

Giglio, infatti, la notte del 19, aveva colpito con arma da taglio Francesco Margherito (in foto in basso a sinistra),  al viso e al collo e, urlando “io questo lo ammazzo, io lo devo uccidere”, sferrava dei fendenti che ne avrebbero potuto cagionare la morte.

Le indagini condotte dai Carabinieri, sin dai primi momenti dell’evento, hanno consentito di raccogliere una serie di elementi utili a ricostruire il tentato omicidio e giungere all’identificazione del colpevole. A sostenere l’accusa vi è quanto evidenziato dal verbale del Pronto Soccorso, che attesta che le lesioni subite dalla vittima; le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza installato all’interno di un esercizio pubblico del luogo; le annotazioni di servizio e le informazioni raccolte dai militari dello stesso NOR.

Il 19 agosto, come accennato, Margherito era stato vittima di un’aggressione particolarmente violenta: un individuo sopraggiunto velocemente alle spalle della vittima, nel mentre questi era intento a dialogare con due ragazze nei pressi di un bar, lo aveva aggredito, sferrandogli diversi colpi con arma da taglio all’altezza del viso e del collo.

L’aggressore, subito dopo il fatto, si era dato alla fuga, nel mentre Margherito fu trasportato all’Ospedale Perrino di Brindisi da due amici presenti ai fatti.

I Carabinieri del N.O.R. di Brindisi, a seguito di una segnalazione effettuata alla Centrale Operativa, erano intervenuti in via Germania presso il luogo dell’aggressione e presso  il  Pronto  Soccorso  dell’Ospedale  Perrino, dove avevano appreso dell’arrivo di una persona con ferite da arma da taglio il quale, tuttavia, da subito si era trincerato dietro una versione dell’accaduto vaga e inverosimile, affermando di essere caduto nei pressi di un lido del lungomare e aver impattato accidentalmente contro “un ferro”.

Dai primi accertamenti effettuati sul posto era stato immediatamente individuato il punto di aggressione e sul luogo dell’evento furono, inoltre, rinvenute importanti tracce ematiche sui vetri e sulla carrozzeria di un’autovettura lì parcheggiata, nonché lungo l’asfalto per oltre 120 metri in direzione di Viale Belgio.

I carabinieri, tirando le somme di quanto accertato, sono riusciti a risalire al nome dell’aggressione, cioè Antonio Giglio, noto ai militari dell’Arma per essere gravato da numerosi precedenti di polizia.

Il movente sarebbe da ricercare in un sentimento di vendetta da parte di Giglio nei confronti dell’uomo che, in passato, avrebbe sparato dei colpi di pistola contro la sua auto. Prima di aggredirlo avrebbe detto

Fondamentali, ancora una volta, sono state le immagini raccolte dall’impianto di video sorveglianza che ha contribuito a riscontrare l’identificazione del 46enne quale autore dei fatti, presente all’interno dell’esercizio pubblico pochi minuti prima del ferimento.

Giglio, dopo le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Redazione

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