A LATIANO PRESTO I LAVORI PER REALIZZARE UNA VELOSTAZIONE

Nei prossimi giorni dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione a Latiano (in un’area prospiciente la stazione ferroviaria) di una velostazione. Il sito definito (sembra) interesserà il marciapiede e parte dell’attuale parcheggio di fronte al fabbricato stazione (interessato in questi mesi da un intervento di ristrutturazione interamente finanziato dal Gruppo Ferrovie dello Stato).

 

La velostazione sarà realizzata dal Comune di Latiano e dovrebbe integrarsi nel più ampio progetto di Open Air, anche questo un intervento ad opera del Comune. Le tre opere dunque (fabbricato stazione di Rfi; Open Air da via Santa Margherita fino alla chiesa del Santissimo Rosario e la stradina che da via Spinelli giunge alla stazione) cambieranno in meglio il paesaggio urbano.

 

Tre opere importanti, urbanisticamente forse tra le più importanti degli ultimi decenni che segneranno il futuro della città e che portano la firma di questa amministrazione che governa Latiano da due consigliature.

 

Ecco perché, per l’importanza e l’impatto che questi lavori avranno per le future generazioni, l’Associazione ha chiesto in passato di conoscere nei dettagli il progetto di Open Air (che dovrebbe diventare così l’asse più importante lungo il quale insistono le testimonianze storiche di maggiore pregio del paese).

 

Grazie a quella richiesta della Associazione, avanzata al ministero per i Beni Culturali (e dunque alla Soprintendenza) ricorderete sono stati apportati significative variazioni. Nelle prossime ore il Comune, per questa opera dovrebbe ottenere il via libera e dunque dare il via al cantiere.

 

Ora ci sembra opportuno fare altrettanto per questa infrastruttura.

L’Associazione ha così nuovamente richiesto una Assemblea pubblica per conoscere i dettagli dell’intervento con le nuove prescrizioni. Siamo certi che il Comune darà quanto prima una risposta.

 

Anche per realizzazione della velostazione nei pressi della stazione ci piacerebbe saperne di più.

 

Per adesso dobbiamo affidarci alle risposte della Intelligenza Artificiale di ChatGPT:

“Una velostazione – si legge – è una struttura dedicata al parcheggio, alla manutenzione e, in alcuni casi, al noleggio di biciclette. È pensata per favorire l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, soprattutto in contesti urbani o in prossimità di stazioni ferroviarie e mezzi pubblici”.

 

Le velostazioni possono offrire diversi servizi, tra cui:

• Parcheggio custodito o automatico: uno spazio sicuro per lasciare la bicicletta, spesso accessibile solo con una tessera o un’app.

• Noleggio biciclette: tradizionali, elettriche o cargo bike.

• Manutenzione: officine per riparazioni fai-da-te o assistite.

• Ricarica elettrica: per biciclette a pedalata assistita.

• Servizi accessori: come spazi per cambiarsi, docce, e vendita di accessori.

 

Questi spazi sono progettati per integrare la bicicletta con altri mezzi di trasporto, promuovendo la mobilità sostenibile e riducendo l’uso dell’automobile”.

Fin qui l’AI.

Insomma una infrastruttura che migliorerebbe notevolmente la vivibilità, la viabilità e la qualità della vita della città, in una città dove non esiste una via pedonale e delle piste ciclabili.

 

Certo, insieme alla velostazione e allo sviluppo delle due ruote bisogna prevedere altro. Forse addirittura prima di realizzare il manufatto.

 

Per esempio limitando nelle vie del centro (via Roma, via Garibaldi, etc) la velocità a di 30km orari, (come invece nella zona artigiana, con una recente delibera).

 

Alla luce di tutto questo sarebbe opportuno conoscere le risposte ad alcuni quesiti legati a questa prossima realizzazione.

 

Per esempio:

– Quanto è grande la velostazione?

– Quali materiali saranno utilizzati?

– Quante bici accoglierà?

– Chi gestirà il servizio?

 

Infine:

– Esiste uno studio che ci dice quale sarà sviluppo futuro di questa modalità di trasporto?

– Come si integra nello spazio circostante (compreso il verde)?

 

Queste ed altre domande avranno certamente le dovute risposte da parte dei tecnici.

 

Ecco, informare i cittadini, prima ancora di iniziare un’opera pubblica è un ottimo esercizio democratico. E, da parte nostra, un importante contributo di Cittadinanza attiva.

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