Chiusura della Scuola Materna Giovanni XXIII, Birgitta (PRI): “Trovare vie alternative di gestione”

Vito Birgitta

BRINDISI – Un folto gruppo di residenti al quartiere Commenda ci ha rappresentato il rischio che si proceda alla chiusura della Scuola Materna Giovanni XXIII.

Non abbiamo conferme circa la fondatezza di questo proposito della Amministrazione Comunale.

Certamente non lo condividiamo.

Non abbiamo esitato, anche in un recente passato, ad esprimere il nostro apprezzamento per alcune scelte operate dalla gestione commissariale.

Allo stesso modo abbiamo espresso il nostro dissenso quanto si sono fatte prevalere esigenze di bilancio rispetto alla qualità e quantità di servizi offerti alla popolazione, specie a quella appartenente alle fasce più deboli.

Così è stato, ad esempio, per il paventato ridimensionamento dei servizi di integrazione scolastica.

Al pari non possiamo non esprimere la netta contrarietà del Partito Repubblicano Italiano rispetto alla eventuale scelta di procedere alla interruzione dei servizi preso la scuola materna Giovanni XXIII.

Il rischio che intravediamo dietro questa manovra è che ai tagli agli Enti Locali, che oramai si susseguono da più anni, si faccia fronte con una riduzione generalizzata dei servizi a domanda individuale in settori quali la sanità, l’assistenza sociale e, appunto, la scuola.

Sarebbe un controsenso, da un lato, incentivare la ripresa della natalità, che anche nella nostra città sembra ristagnare, e, dall’altro, eliminare i servizi alla prima infanzia.

Tanto più che in questo caso si tratta di un presidio scolastico situato in un quartiere a più alta densità di popolazione, in buona parte abitato da giovani coppie con figli in cui frequentemente entrambi i genitori svolgono una attività lavorativa, professionale o imprenditoriale.

Privare questi nuclei familiari di un servizio di prima necessità, qual’ è una scuola materna, provocherebbe enormi disagi a fronte di risparmi che inciderebbero in maniera marginale sul bilancio comunale.

Prima di procedere alla chiusura di una struttura storica bisognerebbe percorrere vie alternative di gestione, non ultima quella di ipotizzare forme di gestione in convenzione che potrebbero, tra l’altro, rappresentare una opportunità lavorativa per tanti giovani brindisini in possesso di idonei titoli di studio.

Nei prossimi giorni il PRI approfondirà i motivi posti a base di questa scelta offrendo soluzioni alternative alla chiusura dell’istituto.

IL SEGRETARIO CITTADINO

(Vito BIRGITTA)

2 COMMENTI

  1. Purtroppo il 14/12/2017 è stato deliberato con una delibera di giunta del Commissario la chiusura della Scuola a far data dal 01/07/2018 – Tutto questo per poter recuperare 7 unità da reimpiegare all’interno del Comune per far fronte alla carenza di personale. Noi genitori stiamo facendo di tutto per far in modo che i bambini del 1° e 2° anno non debbano, dall’anno prossimo, rivivere le difficoltà che, specie per i più piccoli, hanno vissuto per la prima volta a settembre, nuovi compagni, nuove maestre, nuove strutture. Ma a quanto pare, è più importante chiudere una scuola, che guarda caso insiste nei pressi di un albergo che da settembre è oggetto di lavori di ristrutturazione, e non la serena crescita dei bambini. Spero che il dirigente Zizzi, ed il Commissario si ravvedano e procrastinino la chiusura almeno dopo il compimento del ciclo educativo dei bambini.

  2. Sig brigitta del partito repubblicano dov’era quando hanno deliberato la chiusura della scuola?Da genitore di un bambino al primo anno mi sento schifato dal taglio continuo di servizi ai cittadini questo è inaccettabile propio perché i costi sono minimi di mantenimento della struttura e del personale docente (le ricordo che le maestre non possono ammalarsi perché sono sotto organico) forse c’è da fare un parcheggio per l’albergo o Un centro per immigrati o volete prendere questo caso per accaparrare consensi?Comunque spero si istituisca un comitato di genitori che si opporranno a questa indecente scelta e comunque non si fanno iscrizioni a nessuna scuola fino quando chi ha deciso questo ci guardi in faccia a tutti i genitori e ci spieghi il perché per i danni causati dalla politica devono pagare sempre i cittadini.Vergognatevi

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