Vittorio Sgarbi regala ai brindisini una impareggiabile serata di Cultura

Ph. Danilo Fornaro

BRINDISI – Una lectio magistralis di due ore e mezza incentrata sulle opere di Michelangelo Buonarroti ma impreziosita da riferimenti storici, sociologici, psicologici, politici tirati fuori dal suo sconfinato bagaglio culturale: ciò, quanto portato in scena ieri sera da Vittorio Sgarbi, che indossate le vesti a lui più congeniali di critico d’arte ha letteralmente incantato la sala.

Oltre ad una conoscenza della materia che ha pochi eguali, di Sgarbi rapisce la sua incredibile capacità narrativa, che non viene scoperta certamente oggi ma che dal vivo fornisce la piena contezza di quanta passione e studio ci siano dietro una figura che nell’immaginario collettivo è oramai ricordata (ingiustamente) più per le uscite fuori dalle righe che per la sua profonda cultura e competenza.

Nel corso del viaggio lungo le immortali opere che hanno scandito le varie tappe della vita artistica e spirtuale di Michelangelo, Sgarbi non ha risparmiato (e c’era da aspettarselo) stoccate verso la classe politica e manageriale del Paese, ricordando ad esempio che non si può aspirare a diventare Premier senza possedere titoli, stuzzicando figure come Monti, la Fornero o Renzi, e dando risalto ad alcune storture con le quali si è dovuto scontrare nel corso della sua carriera, come ad esempio la inadeguata – a suo dire – collocazione attuale della Pietà Rondanini di Michelangelo.

Davvero interessante è risultata la spiegazione – avvenuta mediante l’installazione di tre schermi rettangolari – di come la spiritualità di Michelangelo abbia influenzato nel bene e nel male le sue opere e di come queste ultime abbiano subito influenze (alcune manifeste, altre quasi mistiche) dagli artisti che l’hanno preceduto ed abbiano influenzato gli artisti che l’hanno seguito nel corso dei secoli, così creando un filo rosso che lega con grande continuità la cultura occidentale degli ultimi 4.000 anni, la quale costituisce il perno imprescindibile della nostra civiltà e della nostra identità, da custodire gelosamente.

Andrea Pezzuto

2 COMMENTI

  1. Per la verità Sgarbi non ha regalato un bel nulla, la sua lectio non era certo gratuita…Io, coerentemente con quello che penso e scrivo da tempo, ho boicottato ( a malincuore ) l’evento perché un personaggio pubblico, anche quando non si occupa strettamente di cultura, deve osservare comportamenti corretti consoni ad una figura di prestigio. Quando il Vittorio nazionale rinsavirà tornando ad essere una persona civile e garbata, allora, e solo allora, andrò asd applaudirlo…

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