Vietato in classe fare il nome di Gesù: “Il sindaco Rossi faccia luce sull’accaduto”

Mentre mancano ormai poche ore a che i festeggiamenti per il Natale 2018 entrino nel vivo, apprendiamo da un cittadino, amareggiati e, purtroppo senza stupore, che anche nelle scuole della nostra Città si sta verificando l’annoso problema legato al divieto da parte di alcuni insegnanti ai propri allievi, di pronunciare in classe il nome di Gesù, in virtù di una presunta laicità della scuola volta a non turbare ed imbarazzare alunni di fede non cattolica eventualmente presenti nell’istituto.
La scuola in questione è la Scuola Primaria Don Milani dell’Istituto Comprensivo Santa Chiara e a chiedere di incontrarci per raccontarci l’accaduto è stato un genitore che ha preferito rimanere anonimo.
Questi accadimenti non possono far altro che mortificarci, perché, ancora una volta, per tutelare le esigenze di alcuni, vengono calpestati i sentimenti di molti. Impedire in classe che venga fatto il nome di Gesù, sminuisce gravemente i valori che da sempre hanno accompagnato l’educazione dei nostri figli nel nostro Paese. Al di là, infatti, del credo religioso, appare evidente che, anche in una concezione laica, mettere in discussione tali valori significa schiaffeggiare la nostra identità e la nostra storia.
Inoltre ci pare doveroso ricordare che, poiché la scuola in argomento è una scuola primaria, anche il Comune debba avere le sue competenze in merito a decisioni che tanto coinvolgono i sentimenti di una comunità intera: chiediamo quindi che l’Amministrazione Comunale, nella persona del suo massimo rappresentante, il Sindaco Rossi, ed in funzione della sua responsabilità amministrativa, indaghi sulla questione per capire se si tratti della decisione di un singolo o di precise istruzioni impartite da chi invece ha la responsabilità didattica dell’Istituto, quindi Dirigente e Collegio dei Docenti e che, successivamente, vengano presi gli opportuni provvedimenti affinché a rimetterci non sia ancora una volta la nostra cultura, la cultura dei nostri figli e la nostra storia millenaria.
Rammentiamo infine che censurare in classe il nome di Gesù, al pari di quelle scuole che rimuovono il crocifisso dalle aule, significa denigrare “un simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da una specifica confessione religiosa”, così come sostenuto dal Consiglio di Stato nel parere n. 63 del 27 aprile 1988, e che è alla base della proposta di legge n. 387 del 26 marzo di quest’anno (attualmente in attesa di essere approvata alla Camera), presentata dall’on. Barbara Saltamartini in materia di disciplina dell’obbligatorietà dell’esposizione del crocefisso nelle scuole e negli uffici della Pubblica Amministrazione.
Rinnoviamo ancora al Sindaco Rossi un accorato invito affinché si faccia luce con estrema urgenza sull’accaduto e l’educazione dei nostri figli possa continuare ad essere fondata sugli stessi valori su cui si è strutturata la nostra, quella dei nostri padri e dei nostri nonni, scevra quindi da anacronistici atteggiamenti buonisti che mal si conciliano con il momento storico di fame di identità che stiamo vivendo.
Leandro Occhilupo, Presidente Movimento +39
Simone Caputo, vice Presidente Movimento +39
Massimo Ciullo, fondatore Movimento +39
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1 COMMENTO

  1. Penso che si stia facendo un boato riguardo a qualcosa che non esiste per niente. Io insegno in questo istituto e mai ho sentito dire dal nostro Dirigente CHE NON SI Deve pronunciare il nome di Gesù e tanto meno non se ne deve parlare, tanto è vero che sono stati fatti concerti di natale e spettacoli per ricordare la nascita di Gesù su cui si fonda la nostra storia culturale e religiosa e il nostro dirigente ha autorizzato consapevole della nostra identità cristiana. Consiglio a chi on conosce bene i fatti di informarsi prima di parlare, grazie.

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