VIDEO – Fontana Tancredi: “Il Comune? Non ci ha ascoltato. Annullamento lavori grazie a Provincia”

BRINDISI – Il Comune come le ‘tre scimmiette’: non vede, non sente, non parla. Ed, a quanto pare, non sa.

Erano ripresi la settimana scorsa i lavori della palazzina multipiano alle spalle dalla Fontana Tancredi. Ma, di fatto, si è trattato di abusivismo edilizio bello e buono, così come ‘preannunciato’ da Newspam lo scorso 23 febbraio. L’uno marzo, però, grazie alla Provincia (che ha svolto una istruttoria completa ed approfondita, ndr), questi lavori sono stati finalmente annullati, perché dichiarati illegittimi. Intanto, il Comune sta a guardare. Motivo? Non si sa. Aleggia uno spettro di incompetenza su Palazzo di Città?lavori tancredi

Nel corso della conferenza stampa, svoltasi presso la sede di Legambiente di Brindisi, l’avvocato Stefano Latini, il legale delle associazioni che si sono battute fino allo stremo affinchè quel ‘mostro’ a ridosso dello storico monumento cittadino non si facesse, ha illustrato dettagliatamente i motivi per cui i lavori di costruzione sono illegittimi.legambinete - conferenza

Dunque, la Provincia di Brindisi, in virtù del potere sostitutivo (in forza della legge regionale, ndr), dispone l’annullamento dei lavori. Annullamento che sarebbe dovuto arrivare direttamente dal Comune, ma non è stato fatto.




“La Provincia – ha detto Latini – ha annullato i lavori perché ha rilevato tutte le illegittimità che noi avevamo denunciato. Le abbiamo denunciate alla Procura della Repubblica ed all’Ente provinciale perché il Comune non ci ascoltava. Fino all’ultimo momento, il Comune ha ritenuto che quel titolo fosse legittimo e che l’impresa dovesse proseguire i lavori. Si parla, invece, di abusi edilizi, che seguono la violazione della norma penale: nello specifico, violazione di vincoli di tutela; mancata autorizzazione paesaggistica; violazione delle norme di attuazione del piano regolatore. Ed altre violazioni importanti. Così, sarebbe dovuto intervenire il Comune, annullando in autotutela, ma non l’ha mai fatto. Inoltre – ha continuato l’avvocato – c’è anche la questione riguardante il fatto che il titolo è stato rilasciato da unstefano latinia persona che non era legittimata a poterlo richiedere. Poi, c’è un aspetto importante: annullato il titolo a costruire, il vincolo della soprintendenza di inedificabilità assoluta riprende vita. Quindi, là non si potrà mai più costruire”.

E tutto quello che è stato costruito fino ad ora, dunque? “O il Comune di Brindisi dispone una ordinanza di demolizione, oppure ci penserà la Regione Puglia”, ha chiarito Stefano Latini.




Dunque, ora la EdilMic (la ditta esecutrice dei lavori, ndr) potrebbe muoversi verso un’azione risarcitoria verso chi le ha permesso di iniziare e proseguire i lavori.

Una vittoria si può dire, ma “amara – ha dichiarato il presidente di Legalegambiente - conferenza 2mbiente, Nicola Anelli – perché l’interesse pubblico dovrebbe essere difeso dal notaio (Michele Errico, ndr) che ha sigillato l’atto e dalle Istituzioni”.

Certo è che se l’ufficio legale di Palazzo di Città avesse collaborato con l’Ufficio Tecnico, probabilmente, non si sarebbe arrivati a questo punto.

Ennesimo autogol ai danni di Brindisi: la goleada è alle porte… ahinoi.

 


 


Tommaso Lamarina
Redazione

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