BRINDISI – Bellezza, storia, panorama e suggestione.
Si può riassumere così l’essenza del Castello Alfonsino di Brindisi, che ha il vanto di essere, senza tema di smentite, uno dei maggiori ‘punti di forza’ della città. Peccato, però, che al momento non sia fruibile.
Il maniero è, da tempo, nelle attenzioni di tante piccole associazioni locali (unitesi in ‘Amare Forte A Mare’), ognuna delle quali ha dedicato parte delle proprie risorse a questo grande ‘pezzo’ di storia cittadina. E’ in corso un bando per reperire fondi (5 milioni di euro, che serviranno da grimaldello per i 20 milioni totali, ndr) che rendano fruibile il castello. “Il 31 luglio 2016 era il termine ultimo per espletare la parte burocratica – ha detto il dottor Doretto Marinazzo – non quello di avvio dei lavori. E’ ancora in corso la gara d’appalto”.
Questo breve excursus nella storia del Castello per innescare l’incipit di un altro discorso, dal quale non si riesce a venire a capo e che vede due associazioni (FAI e Amare Forte A Mare) vote al medesimo obiettivo (il bene del Castello) ma, di fatto, senza una concreta intesa.
L’associazione Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo, ha dato vita al progetto ‘I Luoghi del Cuore’. Si tratta di un censimento nazionale e chiede a tutti i cittadini di segnalare piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. Nel 2017, il FAI sarà impegnato ad intervenire sui luoghi che risulteranno vincitori e su quelli selezionati, a seguito del bando, per l’assegnazione di contribuiti (bando aperto a marzo scorso).
Così, tramite il capo delegazione FAI di Brindisi, l’architetto Beniamino Attoma Pepe, l’associazione ha contattato Amare Forte A Mare per far rientrare il Castello Alfonsino ne ‘I Luoghi del Cuore’.
Al riguardo, le versioni delle parti, però, risultano contrastanti.
Attoma Pepe sostiene di aver “contattato, all’inizio del censimento, verso maggio 2016, un bel po’ di persone che si occupano, sui social network, di tenere alta l’attenzione sul Castello. Così – spiega il capo delegazione FAI di Brindisi – ho incontrato un paio di persone autorevoli di Amare Forte A Mare ed ho indicato loro le varie ‘istruzioni’ per far rientrare il Castello nel progetto. Ho inviato svariate e-mail, sollecitando una qualche risposta”. Le parole seguenti dell’architetto, però, lasciano spazio a dietrologie, secondo cui Amare Forte A Mare non avrebbe risposto: “Poi – ha proseguito Attoma Pepe – con la nascita di altri comitati, che si sono molto adoperati per la raccolta delle segnalazioni dei loro beni, ho dato, ovviamente, il massimo della disponibilità a chi, in realtà, stava lavorando per il proprio bene. Bisogna incoraggiare chi sta lavorando e mi sembrava più corretto dedicarmi a chi si stava impegnando”. Ma il FAI può prendere in gestione il Castello? “Non siamo in questa condizione – ha concluso Attoma Pepe – prendere in gestione il Castello è una scelta strategica che viene approfondita direttamente dalla sede di Milano. Nel piano di sviluppo del FAI c’è l’obiettivo di avere un bene in concessione in ogni regione d’Italia; in Puglia c’è l’Abbazia di Santa Maria a Cerrate che è gestita dal FAI nazionale”.
Dunque, questa la posizione del FAI. E quella dell’aggregazione di associazioni divenute Amare Forte A Mare? Presto detto.
“Il Castello Alfonsino è dello Stato – ha detto Doretto Marinazzo – che ne ha la piena titolarità. Il FAI quando vuole può entrare nell’ambito di Amare Forte A Mare, come le altre associazioni che hanno a cuore il recupero del Castello. C’è stato questo confronto in merito all’inserimento ne ‘I Luoghi del Cuore’ ed il FAI, in forza di ciò ha chiesto sostegno ad Amare Forte A Mare. Noi abbiamo risposto che ognuna delle associazioni ha dedicato un pezzo di sé al Castello; ossia, il Castello già oggi è all’interno di iniziative di promozione. Se questo è l’intento del FAI, può entrare. Ma non mi risulta ci siano stati ulteriori sviluppi in tal senso. I 5 milioni di euro? Sono PON destinati ad un bene dello Stato. A noi interessa che vengano fatti i lavori al Castello e che si possano attaccare ulteriori fondi da destinare alla completa fruibilità dello stesso. Questo è l’iter che abbiamo approvato. Tutto ciò che si muove in questa direzione, ben venga”.
Pertanto, da una parte (il FAI), chi vorrebbe valorizzare il maniero, facendolo rientrare ne ‘I Luoghi del Cuore’, dall’altra (Amare Forte A Mare), chi vorrebbe che il FAI entrasse nell’’entourage’, ma senza perdere l’iter che porta alla destinazione di quei famosi 5 milioni di euro. Ad onor del vero, far rientrare il Castello Alfonsino nel progetto FAI non precluderebbe in alcun modo l’eventuale erogazione di fondi. Ci auspichiamo che nel 2018 si possa raggiungere un fattivo accordo.
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Tommaso Lamarina Redazione |