E’ trascorso un anno da quella domenica 7 aprile 2019, quando arrivò la notizia della morte dell’avvocato marittimista e bancario Giovanni Caso, scomparso a soli 52 anni. Aveva lottato sei mesi contro una brutta malattia, affrontandola però con coraggio e lavorando sino all’ultimo istante.
Giovanni era un amico per tutti ed io stessa lo avevo conosciuto quando, da ragazzini, assieme alla sorella, mia cara amica Valeria, ed al fratello Nino, frequentavamo il Circolo Tennis Brindisi.
Discreto, sempre gentile e sorridente, ma anche severo con se stesso, era amato da tanti; e l’esempio di tanto amore si è palesato nel giorno delle sue esequie, quando un fiume di gente ha voluto porgergli l’ultimo saluto.
Appassionato di vela, prodiere, c’è un premio a suo nome nella Brindisi Corfu: il Trofeo multiscafo Giovanni Caso. Appassionato motociclista, era sposato con la dolcissima Giusy Santomanco, sua collega di Ostuni, dal 2007. Il suo ricordo sarà indelebile in molti cuori, soprattutto in quelli della sua famiglia: i fratelli, i genitori Luisa e Lauro e la stessa Giusy. Inutile sottolineare che un anno, dieci, mille…il dolore dei suoi cari sarà sempre lo stesso.
La situazione odierna impedisce loro di potersi stringere tutti insieme il giorno 7 aprile a Brindisi per commemorare l’anno dalla scomparsa di Giovanni… “Ma ognuno di noi – dice la sorella Valeria – vivrà questa giornata in solitudine ma uniti, come sempre, nel nostro dolore”.
Pamela Spinelli