Legge sulla bellezza, il resoconto della quinta tappa del tour

BRINDISI – Il tour della Bellezza ha toccato ieri per la sua quinta tappa la città di Brindisi. Il coinvolgente “Giro della Puglia”, proposto dall’assessorato regionale all’Urbanistica per presentare la “Legge sulla Bellezza”, prosegue con grande entusiasmo e partecipazione.

Il focus è sempre la discussione del testo della proposta della nuova disciplina. Ancora una volta la sede della convention è un luogo straordinario: palazzo Granafei-Nervegna, che ospita, tra altre meraviglie, anche il capitello originale della colonna romana situata nel porto della città.

Anche a Brindisi è diventato dunque focale lo spirito della condivisione, delle parole spese nel segno e nello spirito del confronto, della partecipazione, delle proposte, delle idee, delle suggestioni e delle visioni, portate dal basso, in un processo partecipativo con la gente. Quella stessa gente che si vuole trasformare in un “Esercito della Bellezza”, come illustrato da Nicola Genco, l’artista putignanese autore dell’opera adottata come grafica per il Tour.

Nell’appuntamento del Tour nella terra dei Messapi sul disegno di legge promosso dall’assessore regionale Alfonsino Pisicchio è stato ribadito uno dei concetti fondamentali: la proposta della nuova disciplina urbanistica non prevede consumo di suolo. È una normativa che non parla di superfici e di volumetrie, ma che rimette al centro i bisogni dell’uomo e del suo vivere. La proposta di legge è composta da sei titoli e ventitrè articoli. Il preambolo riporta parole superbe, scritte dal giornalista Peppino Impastato, martire della mafia. Il Manifesto, elaborato dalla prof.ssa Laura Marchetti con la collaborazione dell’ing. Vito Labarile, quale sintesi dei contributi dei partecipanti al tavolo scientifico, contiene valori precisi e di riferimento, spiegando i principi informativi e cardine della riforma. La legge è stata elaborata nei mesi scorsi da un apposito comitato tecnico-scientifico che ha lavorato e che continua a collaborare incessantemente e a titolo gratuito.

L’apertura del convegno, coordinato dai giornalisti Annamaria Natalicchio e Vito Prigigallo, è toccata al sindaco della città portuale, l’ing. Riccardo Rossi, il quale ha spiegato come “troppe volte la bellezza è stata sacrificata” a logiche contorte, ricordando poi come gli interventi sulle periferie, anche a Brindisi, stanno dando buoni frutti perché “i quartieri diventano attrattivi”, generando inevitabilmente ricchezza.

La partecipazione alla convention garantiva crediti formativi professionali. E infatti, la bellissima sede dell’edificio storico brindisino ha fatto registrare una nutrita partecipazione di cittadini, studenti e tecnici, tra cui il noto urbanista ing. Dino Borri, che ha preso parte attiva a una delle tavole tematiche che hanno seguito la prima parte della convention.

Contributi sono arrivati dal presidente dell’Ordine dei Geometri della Provincia di Brindisi, Otello Marcello Coccioli, dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Agostino Caponoce e dal consigliere segretario dell’Ordine degli Architetti, Alfredo Fumarola. Quest’ultimo ha accennato alla necessità di investire nella bellezza per creare opportunità e appartenenza al territorio, anche per rendere la bellezza davvero accessibile a tutti.

È stata quindi la volta dell’assessore Pisicchio, il quale ha parlato delle due strade che aveva di fronte come promotore dell’iniziativa di legge: portarla in Consiglio regionale dopo alcuni passaggi interni alla politica e ai tecnici, oppure “non resistere alla voglia di scriverla letteralmente insieme, cercando di apportare allo spirito e al testo il massimo della qualità, anche al fine di rigenerare il territorio urbano e non, di ridare ad esso l’anima: un percorso certamente più complicato, ma anche più premiante”.

Pisicchio ha accennato ai principali obiettivi della normativa in cantiere, dal consumo di suolo zero alla individuazione dei detrattori della bellezza, con il loro ripristino o la loro rifunzionalizzazione e, non necessariamente con il loro abbattimento, sempre nel massimo rispetto delle scelte politiche locali.

Imprenditore, manager culturale, tra i componenti del “Collegio degli Esperti” voluto dal Governatore Michele Emiliano l’ing. Vito Labarile ha ribadito la necessità di “rammendare le periferie”. La proposta di legge non si pone più – finalmente – il tema dell’indice volumetrico. Labarile ha infine detto che requisiti essenziali per la bellezza sono l’identità del territorio e la sua conoscenza, frutto di un vero e proprio scavo antropologico che porti a comporre il mosaico delle identità culturali pugliesi.

Critico d’arte, la prof.ssa Antonella Marino ha associato la bellezza “alle cose buone” e all’armonia. E una “cosa buona” è senz’altro la partecipazione, il coinvolgimento del tessuto sociale.

Alessandro Desiderato, docente, economista, presidente della associazione Studi economici, ha parlato del marketing territoriale della bellezza che ha un valore di circa cinque miliardi di euro e può generare conseguenze straordinarie in termini di ricchezza con gli oltre settemila luoghi della bellezza.

Ordinario presso il Politecnico di Bari (corsi di Architettura e Disegno urbano), Antonella Calderazzi, si è intrattenuta sulla rigenerazione urbana e sulla narrazione dei luoghi, sottolineando la necessità di arrivare a una qualità dell’architettura che garantisca l’assioma che alla bellezza del paesaggio corrisponda sempre un territorio di qualità.

Le riflessioni della prof.ssa Laura Marchetti, ordinario di Didattica delle Culture all’Università di Foggia, sono state sul tema de “I canoni della bellezza”. L’ex sottosegretario al Ministero dell’Ambiente ha rimarcato l’importanza della “bellezza civile che abbia valori intrinseci che diventano fonti di generosità”.

Il dirigente della Sezione Urbanistica della Regione Puglia, l’arch. Vincenzo Lasorella, ha concluso gli interventi dedicati alla nuova disciplina sulla bellezza del territorio e del paesaggio, illustrando i vari passaggi dell’articolato giuridico. Una normativa che dovrà registrare l’azione strategica della Regione e l’attuazione sul campo da parte delle amministrazioni comuni, tenendo conto del fatto che solo il 14% dei municipi pugliesi (fra l’altro quasi tutti di piccole e medie dimensioni) si è dotato di PUG, il Piano urbanistico generale. Un progetto di legge, ha sottolineato poi Lasorella, antesignano persino della Dichiarazione di Davos (cittadina Svizzera in cui si svolge il Forum economico mondiale), nella quale i ministri della cultura europei hanno assunto come sia possibile radicare a livello politico e strategico una cultura della costruzione di qualità in Europa. La dichiarazione, infatti, mette in risalto il ruolo centrale della cultura per la qualità dello spazio vitale, e ricorda che costruire è un atto culturale.

Nella giornata dedicata al disegno di legge, c’è stata anche la possibilità per i convenuti, in una sorta di filo logico con la bellezza, di visionare all’interno dello stesso Palazzo Granafei-Nervegna “Arte liberata”, dal sequestro al museo, una collezione confiscata ad un colletto bianco in Lombardia che conta ben 69 straordinarie opere esposte e di grande valore. Uno spaccato della storia dell’arte dalla seconda metà del Novecento ad oggi, con una particolare predilezione per le poetiche astratte e informali e per le neoavanguardie degli anni sessanta.

Le varie tappe del tour, animate con spettacoli che vogliono essere espressione dei territori, sono a cura del Teatro Pubblico Pugliese. A Brindisi ci ha pensato come sempre Antonio Stornaiolo che ha condotto il talk-show svoltosi nel foyer del vicino Teatro Verdi, in uno scenario sorprendente, visto che il piano di calpestio in vetro mostrava scavi archeologici e vestigia della Brindisi romana. Le parole dei protagonisti del talk dello stesso assessore Pisicchio, del sindaco della città di Brindisi, Riccardo Rossi, dell’ing. Vito Labarile e delle prof.sse Laura Marchetti e Antonella Marino sono state sottolineate dagli intermezzi di canzoni popolari pugliesi, interpretate dal duo formato da Paola Petrosillo, cantautrice di origini brindisine, e Vito De Lorenzi, batterista e percussionista salentino dalle spiccate sonorità etniche. Presente durante la giornata e il talk show anche  Carmelo Grassi, presidente nazionale ARTI (Associazione Reti Teatrali Italiane ndr), l’organismo che mette in rete i neonati circuiti multidisciplinari di teatro, musica, danza, festival, coordinatore inoltre delle partecipate della Regione Puglia nel settore turismo e cultura, già presidente del Teatro Pubblico Pugliese.

La prossima tappa del “tour della bellezza” è fissata per venerdì 8 marzo a Taranto presso il Palazzo della Provincia.

 

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