TUTTI PAZZI PER UN TAG! “Mai na gioia…..” Internet addicted

foto di danilo fornaro

Questo ed altro viene da pensare dopo una eccellente rappresentazione teatrale del Teatro delle Pietre di Marcantonio Gallo (a cura di Beppe Convertini) con il sostegno del Comune di Carovigno.

assessore alla cultura - pietro laghezza
assessore alla cultura comune di carovigno- pietro laghezza

Uno spettacolo che passo dopo passo, battuta dopo battuta, sembra quasi essere una fuga. Un uomo che chiede al suo cuore dove possa essere finito realmente quando non si trova davanti alla sua tastiera…

Facebook, twitter, you tube, skype, ed il tanto conosciuto instagram…e tanto altro …come fossero una nostra seconda pelle…se non la prima (un po spesso a volte).

Siamo troppo convinti di essere noti e famosi…ma poi forse alla fine ci troviamo in un mare di solitudine. Un mondo fatto di attriti, un mondo in cui volontà e ostinazione dell’essere e di marcare una impronta di noi ha preso il sopravvento su tutto..

Fa niente che se ne parli male….ma basta parlarne…(secondo alcuni)…ma poi quel male non ci farà poi male davvero?

Marcantonio, avvolto in una corazza costruita ad hoc si rifugia nel suo mondo virtuale tanto noto a tutti con il nome di Internet..Una corazza emotiva, una corazza che gli permette di dominare il mondo interiore, e che per vincere il dolore riduce al minimo i suoi bisogni emotivi, separandosi metaforicamente dal suo cuore che diventa un perfetto alter ego con il compito di contenere tutte le emozioni che ogni giorno nega a se stesso…

il cavaliere dimezzato

E quando va via la linea??? Beh…li i guai cominciano sul serio per tutti…(a quanto pare…)

E siamo avidi di giga che facciamo di tutto per non finire mai…stiamo sempre li a smanettare sui nostri smarthphone come fosse l’unica ragione che ci fa andare avanti…a scoprire…a far capire…a farci dire…e soprattutto a farci guardare!

Ma ci siamo chiesti se ciò che diciamo o ciò che mostriamo può oltre che non piacere ma persino disgustare o farci perdere di credibilità?

E poi…siamo così convinti che quelle che crediamo banali “emozioni” in un video o in una dedica e’ tutto quello di cui abbiamo veramente e soprattutto “realmente” bisogno ?

Il cavaliere allora che fa? Si connette…ed è l’unico modo però per continuare a farsi male. Dal suo computer e attraverso un vetro guarda il mondo con distacco…ma non si rende conto che ne fa parte…ed infatti il cavaliere se ne costruisce uno su misura fatto di immagini e cinismo. Ma sarà così convinto di proteggersi dal dolore? Possiamo stare ore davanti ad un monitor o su una tastiera, ma il mondo non chiude con noi…ed il cavaliere dovrà ingoiare le proprie lacrime per ricominciare a vivere, per far pace con i sussulti del cuore e tornare ad essere uomo completo.

foto di danilo fornaro
foto di danilo fornaro

Uno spettacolo che ci ha lasciati letteralmente legati ad una sedia (non a quella del pc)  e questa non volta non dietro un monitor…ma bensì incollati e muti su di una sedia di un teatro! Ma quanto è bello il teatro da uno a dieci…e quanti non riescono a capire quanto bello può essere riuscire ad allenare la nostra mentre all’attenzione di qualcuno che “parla” e che non “digita” (me compreso forse…)

Il magico mondo del teatro…che se a volte non ci arriva fino in fondo, con questo spettacolo del Teatro delle Pietre non poteva non darci uno scossone vero e proprio se non altro per farci riflettere su quella che “potrebbe” essere una vera e propria dipendenza da internet e/o dal social.

Ma perchè non mi tagghi?…Ma come mai non riesco a vedere la tua pagina? Ma come mai non mi escono le tue notizie? Ma hai visto cosa ha pubblicato “tizio”….ma hai visto dove si trovava “caio”…oppure…ma secondo me quello non se la passa bene con quello che pubblica…ma ti rendi conto di quello che scrivi?…oppure “mai na gioia”….oppure questi interminabili hashtag con frasi scritte senza spazi e punteggiature quasi a non farsi capire…(come se a capirli ci vuole chissà quanta fatica…).

E confesso che anche io ogni tanto mi faccio prendere dalla mano…anzi dal dito da questo benedetto #hashtag…e ok….ma se poi oltre all’hashtag non siamo capaci di leggere oltre mezza pagina in più allora vuol dire che c’è qualcosa di cui ci stiamo privando. Bene, allora riepiloghiamo:

  • sentite il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore navigando in rete per sentirsi soddisfatti?
  • accedete alla rete per lungo periodo più di quello che potete fare?
  • siete incapaci di interrompere volontariamente l’uso di internet anche stando a lavoro?
  • avete ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on line dopo che sospendete di usare la rete?
  • mentite a parenti e amici di usare internet?
  • avete spesso emicranee, stress oculari, tachicardia, insonnie varie o dolori muscolari perchè “navigate” tanto?

Ok…il rischio dipendenza potrebbe essere in agguato dietro voi. Ma credete che tutto questo avverrebbe se diversamente dalla rete ci fossero libri…libri…libri…oppure tante ma tante passeggiate…o tanti incontri con amici a discutere e a ridere e/o a confrontarsi a vicenda…? Ma cosa credete che le notizie non vi arriverebbero comunque? Siamo davvero convinti che la velocità con cui “conosciamo” qualcosa è quello che “realmente” ci può essere servire?

foto di danilo fornaro
foto di danilo fornaro

Ed è proprio quello che Marcantonio vuole farci arrivare nella sua rappresentazione e consapevolezza che dopo che Internet ha cambiato il modo di farci comunicare, socializzare e dividere informazioni, ci racconta una forma di solitudine esagerata partendo proprio da questo scenario virtuale. Un visconte dimezzato diviso in due, una parte cinica e l’altra sentimentale, incompleto, diviso tra bene e male, tra reale ed irreale. Ma il testo alla fine arriva direttamente dalla rete, da citazioni, frasi e sollecitazioni che il popolo di Internet ci concede diventando co-autore di questo viaggio tra immagini e parole…immagini che nulla hanno a che vedere però molto spesso con il  mondo della “fotografia”. Immaginare è un conto….fantasticare altro…sognare è altro ancora…ma falsare una realtà non farà bene a nessuno…e dico..a nessuno!

Parola di blogger

 

 

 

 

 

 

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