BRINDISI – Tutto rimandato al Consiglio comunale del 13 febbraio prossimo, allorquando si deciderà il futuro della città – con la discussione della mozione di sfiducia al Sindaco – ed anche quello della società partecipata Brindisi Multiservizi. In quell’occasione, infatti, il Consiglio comunale dovrà deliberare esprimendosi sull’opportunità di recepire o meno l’indirizzo di Giunta del 23 dicembre scorso, nel quale si esplicita la volontà di provvedere alla fusione tra la BMS e l’altra partecipata del Comune, ovvero la Energeko.

Prima di tale data, però, si tornerà in Consiglio, il 30 gennaio, per deliberare sulla mozione depositata da Marino e Scarano, inerente la rottamazione delle cartelle Abaco sulla tassazione comunale. Il gruppo dei ‘Coerenti’, nel comunicato redatto ieri al termine della riunione dei ‘dissidenti’ (o presunti tali), ha espresso l’intenzione di procrastinare la firma delle dimissioni, proprio facendo riferimento al senso di responsabilità cui sono chiamati i consiglieri in vista dell’appuntamento del 30 gennaio prossimo.

Ottemperato a tale dovere, dunque, i 17 consiglieri di opposizione potrebbero decidere di rivalutare la possibilità di apporre le proprie firme di dimissioni davanti al Segretario generale o al notaio, senza andare a scontrarsi ad alta velocità contro il pericoloso muro del Consiglio comunale del 13 febbraio. In quell’occasione, infatti, è facile prevedere un clima estremamente avvelenato, in quanto, agli attriti che si genereranno per la discussione sull’opportunità di mettere prematuramente fine alla consiliatura, si aggiungeranno le tensioni che certamente scaturiranno dalla presenza dei lavoratori della BMS, che vorranno conoscere dal vivo il loro futuro.

Qualora dovesse saltare quel Consiglio, il compito di decretare il futuro della partecipata spetterebbe al Commissario prefettizio, il quale, avocando a sé i poteri del Consiglio comunale, dovrebbe decidere, entro il 23 marzo, se recepire le linee guida tracciate dalla Giunta Carluccio o provvedere alla liquidazione della società. In questo senso, i consiglieri dissidenti potrebbero firmare le loro dimissioni ed impegnarsi, attraverso un patto tra gentiluomini, acché il prossimo Commissario prefettizio agisca secondo l’indirizzo politico predeterminato.

Parallelamente a queste dinamiche, si registrano situazioni ed indiscrezioni che contrastano con la rappresentazione plastica del quadro politico attuale.

Si ha notizia, infatti, che le Commissioni comunali siano partecipate anche da alcuni esponenti dei ‘dissidenti’, nonostante nei giorni scorsi la quasi totalità dei consiglieri di opposizione si fosse auto-sospesa dalle stesse.

A conferma di una situazione estremamente magmatica, alcune voci parlano della volontà della Carluccio di ripartire da una giunta tecnica, proprio come avrebbe voluto il consigliere Luperti. In tal caso, potrebbe essere coinvolta anche una professionista vicina a Forza Italia ed a Mauro D’Attis: tale manovra, potrebbe rappresentare un amo per il capogruppo di FI, che, come noto, conserva rapporti di stima con Marcello Rollo, vero deus ex machina dell’attuale amministrazione.

Fantapolitica? Possibile, ma spesso, da queste parti, la realtà ha superato la fantasia.

 

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