Titoli di coda sulla vicenda di Via del Mare: convocata la Conferenza di servizi mancante

BRINDISI – Il Tar di Lecce, nell’Ordinanza cautelare di sospensione dei lavori di Via del Mare, aveva addotto come motivazione l’incopiutezza dell’iter di accertamento della conformità urbanistica dell’opera. L’art. 3 del D.P.R. 383/94, infatti, richiedeva che, una volta arrivato il progetto esecutivo al Provveditoriato per le Opere Pubbliche, questo si sarebbe dovuto spendere per ottenere il perfezionamento dell’intesa tra lo Stato e la Regione e, in mancanza di questa, avrebbe dovuto convocare, entro 60 giorni, una Conferenza di servizi per raccogliere determinazioni, nulla osta, ecc, al fine di ottenere il raggiungimento dell’intesa tra le parti.




Ciò, a quanto pare, non è avvenuto per una mancanza del Provveditorato stesso, così, in vista dell’udienza di merito del Tar che si terrà nel giugno prossimo, l’Autorità Portuale si è mossa per comprendere come stessero realmente le cose. In virtù di quanto narrato, l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Lecce, con nota del 24 febbraio scorso, ha chiesto al Provveditorato, in un’auspicata collaborazione tra enti pubblici, di convocare con la massima urgenza la Conferenza di servizi, così da ‘sanare’ e comporre la situazione. Il Provveditorato ha dato seguito a tale richiesta indicendo la Conferenza di servizi, con la quale si acquisiranno pareri, autorizzazioni, approvazioni e nulla osta necessari per giungere al predetto perfezionamento dell’intesa tra Stato e Regione su un’opera che insiste su un’area demaniale, e per questo soggetta a tale iter procedurale. Piccolo inciso: sul punto, in verità, l’Autorità Portuale ritiene che per la messa in opera della recinzione sia sufficiente il titolo abilitativo ottenuto dal Comune nel 2010, dato che non si tratta di una nuova ‘localizzazione’, ma di un intervento di restyling di un manufatto già previsto e riconosciuto nel Piano Urbanistico.

Detto questo, le Amministrazioni coinvolte nella Conferenza dovranno rendere le proprie determinazioni entro il 18 aprile, mentre la data dell’eventuale riunione è fissata per il 28 aprile. Le mancate determinazioni delle parti in causa saranno intese come silenzio assenso.

Sembra proprio che sulla querelle stiano scendendo i titoli di coda.

Andrea Pezzuto




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1 COMMENTO

  1. Con dispiacere verifico che le immagini ricostrute sul vostro sito non corrispondono a quelle reali pubblicate su altri siti; inoltre le vostre dichiarazioni sono forvianti e tenderebbero ad indirizzare il ragionamento positivamente nei confronti dell’A.P. che invece per il comportamento e le procedure illegittime e fra queste anche la nomina di avvocati esterni (anzichè servirsi dell’avvocatura dello stato tanto pagano i contribuenti), sarebbe da censurare addebbitando ai funzionari responsabili i maggiori costi compreso, si spera, il ripristino dello stato dei luoghi.

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