“Thanksgiving” alla Quality Schools International di Brindisi

Nel lontano 1621 i Padri Fondatori delle colonie americane celebrarono per la prima volta il Giorno del Ringraziamento, ringraziando Dio per il primo raccolto di successo in quella terra nuova e lontana dalle coste inglesi, da cui erano partiti. La celebrazione durò per diversi giorni, durante i quali i Padri Fondatori condivisero con i Nativi Americani i piatti che sono diventati il simbolo di questa festa: tacchino, zucca, mais, patate. Negli anni gli americani hanno mantenuta viva la tradizione, riunendosi intorno alla tavola imbandita con la famiglia e gli amici il quarto giovedì del mese di Novembre.

L’ultima celebrazione del Giorno del Ringraziamento -o Thanksgiving per dirlo nella lingua madre- è tornata in Europa, in particolare nella cornice internazionale della scuola QSI di Brindisi, ubicata in via Benvenuto Cellini, 25. La QSI -Quality Schools International- di Brindisi, con il suo insegnamento esclusivamente in inglese e i suoi studenti che vengono da ogni parte del mondo, inclusa l’Italia, è una scuola estremamente speciale, e questo Thanksgiving lo ha confermato. Gli studenti, la cui fascia d’età va dall’asilo alla scuola superiore, si sono riuniti intorno a una tavola, su cui dominavano i sapori della cucina americana, per un momento di riflessione indirizzato a rendere grazie per le persone e per le cose belle nelle loro vita, per le piccole fortune quotidiane che tendiamo a dare per scontate troppo spesso.

Il momento è stato guidato dai discorsi, in inglese e italiano, del presidente e vicepresidente del consiglio studentesco della QSI, ed è stato condiviso dagli studenti del Liceo Linguistico Statale “E.Palumbo”, che collabora con la QSI Brindisi nell’ambito del progetto scuola-lavoro. Il simbolo più bello di questo giorno di condivisione e ringraziamento è venuto proprio dalla giovane popolazione studentesca. Guidati dai loro insegnanti, gli studenti hanno scritto su piccole foglie di carta dai colori autunnali i motivi per cui erano grati, condividendo i loro pensieri con gli altri compagni.

Tra la semplice spontaneità di chi ringraziava per un giocattolo o per un dolce, e la spontanea bellezza di un bambino di tre anni che ringraziava per i suoi compagni di classe, alcuni messaggi hanno assunto un tono più profondo, riconoscendo la fortuna immensa di avere una famiglia, del cibo ogni giorno, un’educazione, di essere vivi. Attraverso i secoli e le longitudini, dagli Stati Uniti a Brindisi, il significato del Giorno del Ringraziamento rimane lo stesso, ed è un importante memento nella frenesia estrema della vita moderna.

Fabiana Lubelli

LASCIA UN COMMENTO