TERMINAL PASSEGGERI, QUARTA: “BARI VA AVANTI, BRINDISI VA INDIETRO ANCHE GRAZIE AGLI INCREDIBILI SABOTAGGI DELL’AMMINISTRAZIONE ROSSI”

Bari avrà un nuovo avveniristico terminal crocieristico da 8 milioni di euro. Bari è il terzo home port d’Italia scelto dai crocieristi. Perché accade ciò? Anche perché c’è un Comune che fa efficacemente marketing turistico, che offre servizi adeguati e soprattutto che non si arrovella su come mettere i bastoni tra le ruote un giorno sì e l’altro pure all’Autorità di Sistema Portuale.
Sì, perché se Brindisi non ha ancora un terminal passeggeri all’altezza della situazione, questo è dovuto in parte alle traversie giudiziarie che hanno interessato il progetto della stazione marittima “Le Vele” di Punta delle Terrare, le cui indagini furono avviate nel lontano 2010. Ma l’altra parte di colpe ce l’ha l’attuale amministrazione comunale. Il Comune di Brindisi, infatti, more solito ha inserito granelli di sabbia nel già farraginoso ingranaggio della burocrazia italica: così, nel gennaio 2020, tramite il settore Urbanistica ha segnalato al Provveditorato per le Opere Pubbliche che le opere per il terminal «parrebbero essere state avviate e condotte sino alla data del 2 settembre 2016, a meno del periodo di sospensione, senza la preventiva acquisizione del parere Enac, richiesto e ottenuto successivamente». A seguito di queste osservazioni, secondo quanto espresso dall’ente portuale, si è attivato un processo nefasto per l’opera che ha portato il Provveditorato a disporre l’avvio della conferenza di servizi semplificata, provvedimento che l’Autorità portuale ha impugnato davanti al Tar.
Nel ricorso, l’ente portuale ha richiamato anche un altro passaggio legato al Comune: «L’atto di avvio del procedimento compie richiamo ad alcune risalenti comunicazioni del Comune di Brindisi con le quali l’ente comunale informava il Provveditorato che le opere parrebbero essere state eseguite senza il preventivo accertamento di conformità con le modalità previste agli art. 2 e 3 del DPR 383/94, su aree soggette a vincoli di tutela ambientale e paesaggistica e culturale».
L’Autorità portuale, allarmata da tutto ciò, ha inoltre fatto presente al Tar che vi è «il concreto rischio della revoca dei finanziamenti pubblici destinati alla realizzazione delle opere. Sul punto, è significativo evidenziare che la Regione Puglia, alla luce della nota cui si offre riscontro, ha preannunciato il definanziamento della realizzazione della stazione marittima».
Da questa ricostruzione è abbastanza chiaro il motivo per cui Bari va avanti e Brindisi indietro?

Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia

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