Teatro Verdi: fondo di dotazione eroso dalle ingenti perdite. Cosa farà il Commissario? Sul futuro pesa anche la ‘grana’ Angelini

BRINDISI – Il Commissario prefettizio Santi Giuffrè, nel suo mandato annuale, sarà costretto a fare i conti anche con la situazione in cui versa la Fondazione “Nuovo Teatro Verdi”. Si apprende infatti che i bilanci relativi agli anni di gestione 2014, 2015 e 2016 (non ancora approvati) si chiuderanno in forte perdita a causa delle minori entrate dovute all’azzeramento del contributo della Provincia ed all’oramai esiguo apporto economico proveniente dagli sponsor.

Il fondo di dotazione iniziale della fondazione, pari a 600.000 euro, pare essere stato completamente eroso da tali perdite: la vecchia Amministrazione, per fare fronte a ciò, aveva accantonato 300.000 euro per ricostituirlo al 50%. Tale operazione è necessaria in quanto il fondo di dotazione equivale al capitale sociale di una società, e va pertanto garantita una quota minima al fine di tutelare l’affidamento dei terzi. Sul futuro della fondazione pesano fortemente tre incognite: in primo luogo bisognerà comprendere se il Commissario prefettizio vorrà dare seguito all’idea della vecchia Amministrazione comunale o se riterrà opportuno agire differentemente; in secondo luogo, qualora si dovesse dare seguito alla ricostituzione (dimezzata) del fondo di dotazione, si dovranno reperire risorse per non proseguire sul crinale intrapreso negli ultimi due anni e non vedere nuovamente eroso il fondo di dotazione, con tutti i rischi di liquidazione della fondazione che ne deriverebbero. E’ in questo quadro che si inserisce la mossa della passata Amministrazione comunale di prevedere nel bilancio di previsione delle somme provenienti da privati, i quali, dopo anni di proficua collaborazione, paiono ora essersi completamente disinteressati del teatro; in ultimo resta da comprendere come evolverà la controversia tra la ex Dirigente Daniela Angelini ed il Comune di Brindisi. Quest’ultimo, data la necessità di razionalizzare le spese, ha predisposto un taglio degli stipendi del personale nell’ordine del 10% per i dipendenti, del 50% per il Direttore artistico Carmelo Grassi e del 60% per la Dirigente Angelini, il cui stipendio lordo raggiungeva i 76.000 euro ma che nel complesso, per via di situazioni fiscali legate al grado apicale della Dirigente, va a gravare sulla fondazione per 122.000 euro. A seguito della mancata accettazione di quest’ultima e del conseguente licenziamento in tronco operato dal Comune, le parti si sono ritrovate ieri davanti al Giudice del lavoro, il quale ha proposto di giungere ad un bonario componimento e di chiudere un accordo sulla base di un dimezzamento del 50% – invece del 60% proposto originariamente dal Comune – dello stipendio della Dirigente. Vi è però da aggiungere che a distanza di qualche mese la situazione finanziaria della fondazione si è ulteriormente aggravata, e ciò potrebbe portare il Comune a richiedere, attraverso il suo legale, la conferma del licenziamento della Dirigente. La scelta ultima su come chiudere questa vicenda spetterà anch’essa al Commissario Giuffrè; la decisione non potrà comunque prescindere da una valutazione di merito degli aspetti giuridici in gioco.

Al di là di tutto quanto esposto, la stagione prossima dovrebbe comunque essere assicurata, ma senza un’importante operazione di coinvolgimento dei privati (che probabilmente non potrà avvenire fino a quando la città non tornerà ad essere retta da un Governo “politico”) la fondazione comunale rischia di chiudere baracca e burattini. E questo, una città povera culturalmente come Brindisi, non può assolutamente permetterselo.

Andrea Pezzuto
Redazione

LASCIA UN COMMENTO