RIMINI – Andrà a trovare a Bologna i suoi figli “ma certo non li perdonerò. E anzi, se avessi davanti quella donna polacca che è stata violentata, le direi con tutto il cuore che mi dispiace”. Lo dice Sara, la madre dei due minorenni di origine marocchina arrestati per gli stupri di Rimini, in un’intervista al Corriere della Sera. “Adesso sono arrabbiata, molto arrabbiata: con loro due, senz’altro, ma soprattutto col loro amico maggiorenne”, aggiunge, perche’ “sono sicura che e’ stato lui a trascinarli. I miei ragazzi avevano paura di quello li’, raccontava di aver ucciso delle persone in Africa. Loro due all’inizio hanno provato a nascondere tutto, poi sono crollati, piangevano e mio marito li ha costretti ad andare dai carabinieri”. Anche il padre, Mohamed, a Repubblica dice “che e’ colpa di quello piu’ grande, il congolese. Lui li ha portati in questa situazione. Li ha fatti bere. Gli comprava i telefoni rubati, hanno fatto il giro di molti locali, quella sera. Loro non hanno fatto niente. Non hanno violentato. Avranno rubato, ma niente altro. Anzi, il piu’ grande mi ha raccontato che ha cercato di fermare la violenza, ma l’altro ha continuato”. “Puo’ succedere che uno rubi un cellulare, non che violenti una donna. Se succedesse a mia moglie, o a mia figlia una cosa del genere, io cercherei il responsabile e lo ammazzerei”, afferma l’uomo e aggiunge che “il piu’ piccolo era gia’ messo male prima. E’ invalido all’80 per cento, ha dei problemi. Adesso sara’ peggio, chissa’ quando uscira’. Io ci sono gia’ passato, ho rubato, ma per mangiare. Ho fatto delle risse, sono stato in carcere. Per loro ho fatto tutto quello che potevo. Poi sono tornato in Marocco e ho perso un po’ il controllo dei figli”. Ma adesso “voglio che tutti sappiano che ci dispiace molto per le vittime. I miei figli sono pentiti, me l’hanno detto, e io gli credo. Credo in loro, anche se hanno sbagliato. Se sara’ cosi’, dovranno pagare il giusto”.

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