Sono di Salvatore Cairo i frammenti delle ossa recuperati dal pozzo

Salvatore Cairo

Sono di Salvatore Cairo, l’imprenditore di casalinghi ucciso il 6 maggio del 2000, i frammenti delle ossa recuperati il 20 dicembre scorso da un pozzo nelle campagne di Brindisi. Lo ha stabilito la perizia dei consulenti nominati dal tribunale di Brindisi, la genetista Giacoma Mongelli e il medico legale Liliana Innamorato. Cairo fu ucciso ed il suo corpo successivamente smembrato con una motosega a scoppio, bruciato e gettato nel pozzo. La scoperta è stata resa possibile grazie alla testimonianza del collaboratore di giustizia Massimiliano Morleo, fratello di Cosimo ed Enrico, arrestati per il suo omicidio e per quello di Sergio Spada, collega di Cairo, ucciso un anno dopo. L’ipotesi accusatoria sostenuta dal pm della Dda di Lecce, Milto De Nozza, indica Cosimo Morleo come mandante dell’omicidio di Cairo, mentre il fratello Enrico è considerato l’esecutore materiale. I due imprenditori sarebbero stati eliminati perché rappresentavano una minaccia per gli interessi di una società legata a Cosimo Morleo. Il processo a carico di Enrico e Cosimo Morleo è in corso presso la corte d’assise del tribunale di Brindisi.

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