BRINDISI – “Mi sono rivolta alla clinica Salus perché convinta di ricevere un trattamento migliore, invece sono entrata per fare una laparoisterectomia (un intervento chirurgico di asportazione dell’utero effettuato attraverso l’addome, ndr) e mi sono ritrovata con un’ustione che mi ha causato una brutta infezione”.

A parlare è la signora Antonella Iaia, brindisina di 45 anni, che lo scorso 26 gennaio ha effettuato un intervento di asportazione dell’utero presso la Clinica Salus. I problemi si sono verificati all’uscita dalla struttura ospedaliera, perché sino a quel momento nessuno le aveva detto che, a fronte di un intervento ben riuscito, qualcosa era andato ‘storto’. Un imprevisto che, a detta della signora, nulla ha a che fare con l’operazione. Una ‘distrazione’, insomma, da parte di qualcuno che ha partecipato all’intervento.




Antonella Iaia
Antonella Iaia

“Nei giorni successivi all’operazione – racconta la signora Iaia – la ferita mi è stata medicata, come è giusto che fosse, dalle infermiere della struttura. Ma né io nè mio marito siamo mai riusciti a vederla, anche perché dopo la medicazione veniva regolarmente coperta con una benda, come è giusto che fosse. Una cosa, però, ci era già apparsa singolare e, cioè, che le bende fossero due e non una. Ad ogni modo, al momento delle dimissioni dalla clinica mi è stato detto che avrei dovuto continuare a casa con le medicazioni. Ed è stato a questo punto che ho fatto la brutta sorpresa: quando mio marito mi ha aiutato a togliere le bende all’addome, ho visto che – al di là della ferita causata dall’intervento – avevo un vero e proprio buco completamente ustionato, oltre a bolle d’acqua piene di pus. Così ho chiamato il medico che mi ha operata, il quale mi ha riferito di continuare con le medicazioni. Ho seguito il suo consiglio, ma la situazione continuava a peggiorare. Sono andata dal mio medico di base che, vedendo la ferita, mi ha detto che si trattava di una ustione vera e propria che rischiava di fare infezione e che avrei dovuto assumere antibiotici; aggiungendo che era quello che avrebbero dovuto consigliarmi già in clinica. Contestualmente, mi ha consigliato di andare al Pronto Soccorso, considerato che i dolori erano lancinanti”.

La ferita dopo l'uscita dalla Clinica
La ferita dopo l’uscita dalla Clinica

E così ha fatto, la signora Iaia che prosegue il suo racconto: “Sono andata al Pronto Soccorso, dove mi hanno diagnosticato una ustione di secondo grado e mi hanno chiesto come me la fossi procurata. Un intervento come quello cui mi sono sottoposta non provoca ustioni! Ad ogni modo, mi hanno medicato la ferita e mi hanno detto di tornare perché c’era il rischio concreto di una infezione interna. Sono tornata proprio l’altro giorno e mi hanno fatto un piccolo intervento che preferisco non descrivere, tanto è il dolore che ho dovuto sopportare. Purtroppo, dovrò continuare a medicarmi e devo solo sperare che l’infezione non si estenda davvero all’interno, perché a quel punto temo di dovermi operare nuovamente”.

La ferita dopo 20 giorni
La ferita dopo 20 giorni

Ieri la signora Iaia è andata al comando provinciale dei carabinieri per sporgere denuncia contro la Clinica Salus. “Non volevo arrivare a tanto – dice la donna – ma a questo punto sono costretta. Sono andata in clinica perché credevo di avere maggiore sicurezza ed anche perché mi fido del medico che mi ha operata”.

Ma cosa pensa possa essere successo la protagonista – suo malgrado – di questa storia? “Guardi – conclude – mi è stato detto che forse qualcuno che era presente all’intervento potrebbe aver poggiato uno degli strumenti utilizzati sul mio addome, magari lo stesso bisturi. Forse era bollente dopo la sterilizzazione, questo non posso dirlo. Lo stabiliranno gli organi inquirenti”.

 




Pamela Spinelli
Direttore responsabile

8 COMMENTI

  1. Mi dispiace tanto…. anche a me è successa una cosa gravissima in clinica, ero seguita perché aspettavo una bimba e lo scorso sette settembre alla 31 esima settimana di gestazione,mi sono recata in clinica perché erano tre giorni che avevo febbre a 40…. e loro all’una di notte mi hanno rimandata a casa dicendo di stare cinque giorni a riposo… il giorno dopo sono andata in ospedale perché la febbre non scendeva e miracolosamente si sono accorti che il battito del cuore della mia piccolina si stava spegnendo… me l’hanno fatta nascere di urgenza (in ospedale sono stati bravissimi),se fossi stata a riposo per cinque giorni come mi avevano consigliato in clinica,non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere!!! Sono una massa di incompetenti…

  2. A me invece è successo il contrario. Mi sono operata in ospedale, una volta tornata a casa avevo dolori lancinanti, per cui sono tornata in ospedale dove, mi hanno rassicurata che tutto andava bene, questa soria si è protratta per diversi giorni. Per farla breve mi sono recata alla Clinica Salus dove, mi è stato riscontrarto un versamento che avrebbe potuto causare una setticemia. Grazie alla laporoscopia mi è stato asportato, e tutto si è risolto bene. Con questo voglio dire che …”ovunque vai, il mondo è paese” … si tratta semplicemente di pregare Dio che ce la mandi buona!

  3. Anch’io ho avuto un’esperienza da incubo, stripping safena senza che fosse necessario, confermato da altri consulti vascolari presso altre strutture, con conseguenze irreversibili.

  4. Ho trovato disponibilità e comprensione in vascolare, il primario è stato davvero scrupolosi. Mio marito è stato liquidato più volte all’ospedale Perino ( immunodepressi e con un flemmone in corso) un comportamento davvero grave, sicuramente da denuncia!!!

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