Sentenza Tar PSR, Saccomanno (FdI): “Sia Emiliano che Di Gioia dovrebbero chiedere scusa a tutti”

Tiberio Saccomanno

Mettendo da parte le pur facili critiche che in questo momento si potrebbero indirizzare nei confronti della Regione Puglia, sia per la gestione dell’emergenza sanitaria sia per la gestione della spesa programmata ed effettivamente sostenuta in agricoltura, sarebbe come sparare contro la Croce Rossa, non posso evitare di preoccuparmi delle ricadute sull’intera provincia di Brindisi. La decisione di ieri del Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia di accogliere il ricorso di alcune aziende agricole che erano state escluse e di annullare la graduatoria della misura 4.1.A del Psr, cioè il bando più importante relativo agli investimenti, immagino che possa rivelarsi per l’economia del nostro territorio disastrosa. Circa il 15% di quelle richieste di aiuto presenti in graduatoria provengono dalla provincia brindisina, centinaia di aziende che hanno anticipato i costi dell’intervento fidandosi dei buoni propositi di chi garantiva la risoluzione del problema che si protrae da anni, i primi bandi del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 sono stati pubblicati nel mese di luglio 2016, e che oggi non può fare altro che accettare una sentenza annunciata da tempo. Eravamo già compromessi per i danni paesaggistici, ambientali, patrimoniali ed economici causati dalla Xilella e dalla cattiva gestione del problema, ora ci arriva tra capo e collo una mazzata difficilmente sopportabile. Ancora più grave per noi che in questo periodo di blocco forzato delle attività lavorative per la pandemia in corso, dovremo fare a meno nei prossimi mesi delle entrate rinvenienti dal turismo, divenuto negli ultimi anni importante volano per l’intero Salento, con una grossa percentuale dedicata espressamente al turismo rurale. Da quando c’è stata la pubblicazione del bando fino alla sentenza di ieri abbiamo assistito a pronunciamenti del TAR e a ricorsi al Consiglio di Stato che ribaltavano decisioni già prese, via libera a graduatorie poi smentite con aziende che entravano e uscivano sulla base di ricalcoli effettuati, nuovi bandi che acceleravano le operazioni e i pagamenti, e persino alle dimissioni dell’Assessore Regionale alla Agricoltura, con una grave denuncia di presunte irregolarità nella compilazione della classifica, il tutto avvenuto durante la seduta del Consiglio regionale per l’approvazione del bilancio di previsione 2020. Da quella seduta sono scaturite indagini della Guardia di Finanza che spero possano accertare eventuali responsabilità sulle varie vicende che hanno portato a questa tragica risoluzione.
Ieri, ancora, l’ex Assessore regionale Leonardo Di Gioia, ora Consigliere di maggioranza, in un articolo a caldo dopo la sentenza accusava il Presidente Emiliano di “aver preferito parlare con alcuni rappresentanti di associazioni che evidentemente tenevano più alle proprie pratiche di studio che alla tenuta del sistema nel suo complesso” mentre lui aveva assunto “posizioni scomode e contro un sistema forte, coeso e motivato di portatori di interesse spesso animati da interessi personali”. Un rimpallo di responsabilità gravissime e deprimenti che ci lasciano basiti. E il tutto spregiudicatamente esternato alla faccia degli interessi dei cittadini. Nello stesso articolo l’ex assessore invita Emiliano a chiedergli scusa per averlo costretto alle dimissioni. Io credo che farebbero bene ambedue a chiedere scusa a tutti i pugliesi e a tutti quei giovani imprenditori agricoli che ci avevano creduto ancora una volta.

TIBERIO SACCOMANNO

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