BRINDISI – Fermi tutti: ma chi appoggia la Carluccio? La domanda sorge spontanea alla luce dell’ultima dichiarazione di Tony Muccio, coordinatore cittadino di “Noi Centro”, il quale su un quotidiano locale ha ammesso (come da noi anticipato, ndr) che anche Massimo Ferrarese, padrino politico del Sindaco, condivide parte delle esternazioni di Italo Guadalupi, coordinatore cittadino di “Direzione Italia”. Cosa ha detto quest’ultimo? Niente di grave, semplicemente che la situazione è catastrofica e che non condivide le decisioni del Sindaco, riferendosi soprattutto alla gestione della vicenda Brindisi Multiservizi ed alla composizione della Giunta. Questi strali, lanciati proprio da chi ha sempre incarnato l’anima “filo-governativa” all’interno del partito di Fitto, in contrapposizione a quella iper critica dell’on. Ciracì, rende l’idea della complessità della situazione. E se al pensiero dell’ex “Carlucciano” Guadalupi si accoda anche Massimo Ferrarese, e a dare l’annuncio di ciò è l’ultimo dei samurai Tony Muccio, vuol dire proprio che non c’è più religione.




Si dirà, le frizioni all’interno di una maggioranza sono fisiologiche. Vero, ma se si volge lo sguardo agli altri alleati si scorgono solo fumo nero e cenere: i Democratici e Socialisti, infatti, sono dilaniati da lotte intestine di “potere” (elemento che maggiormente sembra interessare i 5 prodi “renziani”; scusate il gioco di parole) e a giorni alterni demoliscono l’operato della Carluccio ed avanzano richieste alla stessa.

Al funereo quadro dipinto, si deve aggiungere la circostanza che l’attuale maggioranza ha già perso per strada altri due alleati, ovvero Impegno Sociale di Carmelo Palazzo ed i “Coerenti per Brindisi” di Lino Luperti, i quali hanno rappresentato l’area più suffragata nelle scorse scorse elezioni amministrative. E come dimenticare ed interpretare, infine, gli allontanamenti volontari: del notaio Errico, presentato in pompa magna come il garante della legalità, il quale, a suo dire, si è dovuto dissociare dall’attuale Amministrazione proprio perché non riusciva più a garantirla; dell’avvocato Silvestre, figura moralmente troppo ingombrante; dell’ex Assessore Maria Greco, donna che, come i due personaggi testé menzionati, è apparsa sin da subito di una risma differente rispetto ai suoi vicini di partito e di scranno.

Insomma, la domanda è una sola: cui prodest? Continuiamo a coltivare la speranza che il Sindaco Carluccio, o chi altro ne abbia voglia e facoltà, possa un giorno spiegarcelo, perché davvero non si comprende cosa leghi e mandi avanti quella che, ad un occhio esterno, appare né più né meno che un’accozzaglia.

Andrea Pezzuto
Redazione

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