BRINDISI – Solo il risaputo amore del notaio Errico per l’ambiente è riuscito a destarlo da un sonno della ragione che sembrava averlo ammantato da qualche tempo a questa parte. L’amore per l’ambiente, infatti, è riuscito a consegnargli le lenti giuste per guardare la realtà, accecato com’era dalla voglia di rivalsa verso Emiliano ed il Pd locale.

Così, ieri, il notaio si è sentito defraudato – quasi pugnalato alle spalle da quel Sindaco che ha sempre difeso con “amore paterno” – quando si è casualmente imbattuto in una riunione tra Sindaco, dirigenti comunali ed amministratore della Formica Ambiente, società creditrice verso il Comune della somma di due milioni di euro per aver conferito, in contumacia delle discarica di Autigno finita sotto sequestro, i rifiuti solidi urbani nella discarica di sua proprietà, dove vengono trattati i rifiuti speciali non pericolosi.

Errico, da Presidente della Provincia, fu il promotore della battaglia contro la Formica Ambiente, e non conserva ottimi rapporti con l’amministratore di quella società, il quale, nella riunione di ieri, premeva perché gli venisse riconosciuta l’intera somma vantata.




Il notaio, trovatosi per caso nella stanza dei bottoni, ha comunque detto la sua, premendo  affinché il Comune liquidasse alla Formica solo i 2/3 dei due milioni in ballo. Davanti al ‘niet’ dei dirigenti comunali ed alla conseguente scelta, avallata dal Sindaco, di saldare immediatamente l’intera somma, il notaio, già indispettito per quanto innanzi narrato, ha deciso di rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni.

Una reazione d’impeto, di quelle a cui il notaio ci ha abituato nel corso del suo trascorso politico, che di fatto apre una nuova crisi all’interno della maggioranza, soprattutto se dovesse corrispondere al vero quanto affermato da Flores, ovvero che lo stesso avrebbe compiuto ‘il salto della quaglia’ per via di una sorta di venerazione verso Errico.

Silvestre prima, Errico poi, hanno entrambi sostenuto che le loro dimissioni rappresentano un atto dovuto verso la loro coscienza, soprattutto verso quella coscienza ambientalista che ha scandito la loro vita politica.

In fondo, nella vita non è mai troppo tardi per i rigurgiti di coscienza.

 

Andrea Pezzuto
Redazione




1 COMMENTO

  1. non ho mai avuto dubbi che il noto notaio fosse stato travolto da obnubilamento politico nell’intraprendere la accidentata strada a sostegno della Sindaca e non dell’intera Giunta.
    Per detta convinzione, nell’esprimere su organi di stampa il forte disappunto nei confronti del suddetto, ho ribadito caparbiamente e motivandone le ragioni che l’apparizione sullo scenario politico del notaio avrebbe avuto breve durata consigliando allo stesso un lungo periodo di riposo fuori dalla gestione degli enti locali. Tanto è accaduto ed il buon uomo, che mai avrebbe potuto esercitare quelle funzioni di cui al “codice etico” o quale garante della trasparenza e legalità sulla gestione del Comune, ha colto l’occasione di rappresentare le dimissioni dall’incarico affidatogli dalla sindaca con una scheletrica dichiarazione avente il solo pregio di essere considerata in “politichese”. Ho pubblicamente reso noto di non credere alle motivazioni prodotte dal notaio e che ben altre erano a fondamento di tale decisione e precisamente quelle contenute nel suddetto articolo di redazione.