Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo.
Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette “pasquinate”, dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l’avversione alla corruzione ed all’arroganza dei suoi rappresentanti.
Rinasce ora a Brindisi in un periodo di degrado politico-amministrativo assoluto.
Le Pasquinate Brindisine sono una rielaborazione, riviste, corrette e riadattate di altre pasquinate.
Il Pasquino Brindisino o, se preferite, l’Impertinente Brindisino, è libero di cantare e se colpisce nel segno spera che chi ascolta possa migliorare il proprio impegno.
Impertinente 1
Lavoriam tutti, facciamo il nostro dovere
chi critica spesso dice cose vere.
Qui si amministra il patrimonio comunale
come se fosse cosa propria e personale.
Non si scrive per alimentare la tensione
ma si invita a rispettar di più la popolazione.
Il bilancio cosa seria assai, ma non si sa a chi dar ragione
ma qui si fa solo l’ordinaria amministrazione.
Il primo cittadino si dia una ragione
non si cresce con questa amministrazione.
Tutti ora prendon le distanze
pronti a scappare dalle comunali stanze.
Se la nave è sul punto di affondare
i sorci lesti sono i primi a scappare.
Ma che splendida trova
ora la giunta è azzerata.
La disperazione regna sovrana, senza quote rosa,
ma il vero problema è che qui nessuno più osa.