San Sebastiano: la Polizia locale festeggia il 157° anniversario della fondazione del Corpo

Di seguito il discorso del comandante della Polizia locale Antonio Orefice:

L’iter del disegno di legge inerente la riforma della polizia locale da parte del Consiglio dei Ministri ha scontato finora diversi passaggi. Lo stesso è caratterizzato, in sostanza, dalla presa d’atto di quanto già viene espletato quotidianamente sul territorio, conseguenza di esigenze organizzative, sociali e amministrative che hanno sopravanzato l’ordinamento vigente. La riforma del Titolo V della Costituzione comporta concrete difficoltà applicative: le Polizie Locali sono un concentrato di elementi che afferiscono sia la competenza dello Stato centrale (pensiamo all’ordine pubblico, alla pubblica sicurezza, alle dotazioni di difesa, alle tutele e alle garanzie dei lavoratori) sia la competenza degli Enti locali (sussumibile, questa, nel concetto di polizia amministrativa locale). Restiamo in attesa che le effettive funzioni svolte sfocino in atti normativi adeguati, che riconoscano dignità a una categoria che, giuridicamente e di fatto, da un lato viene sempre più impiegata in attività molto simili a quelle delle polizie a competenza generale, operando spesso al fianco di queste, ma dall’altro continua a non vedersi riconosciute analoghe tutele, pur nella imprescindibile dualità tra Comparto Sicurezza e Comparto Enti Locali, cui le Polizie Locali appartengono.

Indipendentemente dal quadro ordinamentale, la principale criticità resta la grave carenza degli organici, il cui esito è l’incremento dell’età media del personale, con conseguente riduzione delle unità destinabili ai servizi operativi. Emblematico appare il recente Censimento generale del personale in servizio presso gli enti locali curato dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, laddove emerge come le Polizie Locali dei Comuni in Italia negli ultimi anni abbiano perso oltre 12.000 unità, attestandosi dai 59.912 operatori del 2010 agli attuali 47.518, con un’età media che supera i 52 anni. Nonostante questi dati poco confortanti, gli organismi di polizia locale conseguono indici di produttività molto elevati.

La Regione Puglia ha garantito, nell’anno appena trascorso, la prosecuzione di corsi formativi per il personale: un po’ poco rispetto agli obiettivi che l’istituzione della Scuola si prefiggeva di raggiungere e rispetto alle prerogative pregnanti dell’ente Regione in materia di polizia amministrativa locale. Come ribadito di recente anche dall’Anci “la dimensione regionale appare non adeguata ad aderire ad una funzione che tiene conto di diverse variabili”, costringendo “le città a sopperire alle carenze di attività formativa con risorse proprie”.

Proprio in tale direzione continua, invece, efficacemente la sua opera a favore della categoria, con iniziative dal basso, il Comitato delle Polizie Locali della Provincia di Brindisi, che garantisce un aggiornamento costante agli operatori provenienti da tutta la Regione. Lo stesso Comitato – che si avvale della disponibilità, coesione e professionalità dei responsabili delle Polizie Locali della Provincia di Brindisi – dà prova concreta della sinergia che scaturisce dalla collaborazione: solo per citare qualche  esempio, si pensi al recente G7 che ha visto anche noi attori, silenziosi ma determinanti, soprattutto nella delicata attività di collegamento tra la complessa organizzazione dello Stato e i territori coinvolti; ovvero, alla concreta compartecipazione delle Polizie Locali alle sempre più frequenti attività interforze, esempio tangibile della sicurezza integrata finalizzata alla sicurezza urbana o, ancora, alle iniziative coordinate dalla Prefettura e dalla Procura relative al contrasto al lavoro irregolare in agricoltura. Il livello di professionalità raggiunto dalle Polizie Locali di questo territorio è dimostrato, altresì, dall’essere sempre più spesso individuati dalle Istituzioni statali quali interlocutori affidabili in alcune delle materie che precipuamente ci occupano, come l’infortunistica stradale, i reati ambientali ed edilizi, nonché l’odioso fenomeno delle occupazioni abusive di alloggi pubblici.

A tal proposito, per avere un’idea quantitativa delle attività svolte, mi limito a comunicare che sono stati rilevati dalle Polizie Locali di questa Provincia 2307 sinistri durante l’anno appena trascorso, 11 dei quali mortali con 13 deceduti, ed accertate complessivamente 166.321 violazioni in materia di circolazione stradale. Sicuramente ci sono ambiti nei quali migliorare: su tutti, il controllo del territorio, dove, soprattutto a causa della carenza di organici, non esplicitiamo al meglio la connaturata storica funzione di polizia di prossimità, con il rischio di aumentare il divario tra cittadini e istituzioni. Il dialogo con la cittadinanza costituisce un elemento essenziale, un punto di forza concreto nelle attività di prevenzione: fare fronte alle esigenze immediate del cittadino, assicurando l’effettiva pienezza di diritti, è uno dei nostri obiettivi precipui.

Mi sia consentito ringraziare l’Amministrazione comunale di Brindisi, in particolare nella persona del Sindaco Marchionna, che nonostante le grandi difficoltà finanziarie, è riuscita ad assumere lo scorso mese sette unità: un investimento nella sicurezza del territorio, che necessita di ulteriori apporti – che siamo certi non mancheranno – per addivenire ad un organico adeguato per servire la Comunità. Le funzioni e le incombenze della Polizia locale sono aumentate in maniera esponenziale; ma immutati rimangono l’umanità, la dedizione e lo spirito di sacrificio che comportano indossare una divisa: chiediamo solo di esser messi nelle condizioni di meglio operare.

Le difficoltà che attraversiamo (non solo come categoria) per essere affrontate e superate abbisognano di riferimenti alti. Ne cito due: il Rispetto – che l’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani ha indicato come parola dell’anno 2024, intendendo sottolineare un valore da condividere nella società civile, declinato nel rispetto delle persone, delle istituzioni, delle diverse culture, dell’ambiente – e la Speranza, tema cui Papa Francesco ha dedicato il corrente Giubileo, un’occasione propizia per riflettere su questa fondamentale e decisiva virtù cristiana, ma anche civile, come ha ricordato di recente il Presidente Mattarella: “Tocca a noi trasformare la speranza in realtà. La speranza non è attesa inoperosa: siamo noi, il nostro impegno, le nostre scelte”. E lo Stato, le Istituzioni (anche quelle meno altisonanti, come la nostra) sono la difesa dei più deboli e un simbolo concreto di speranza.

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