“Non ho letto l’ipotesi di accordo proposto dalla Fondazione San Raffaele alla Regione, per facilitare l’internalizzazione del servizio reso dal Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Mi preme sottolineare, a scanso di equivoci, che non ho nulla da eccepire sull’eventuale definizione delle partite economiche, anche attraverso un condono sulle fatture pagate per prestazioni extra tetti e sulla compensazione del canone di locazione, soprattutto se saranno in grado di trovare un qualsiasi dirigente della Regione e della ASL disposti a sottoscrivere la regolarità tecnica dell’atto. Sul punto, infatti, la Regione ha segnalato e documentato numerose illegittimità, portate peraltro a conoscenza della Procura della Repubblica.
Saluto dunque con favore ogni tipo di accordo, se garantisce tre punti essenziali: l’internalizzazione del servizio attraverso il passaggio immediato del Centro alla ASL; la definizione dell’accordo entro il prossimo 17 settembre, affinché all’udienza del 18 settembre non ci sia alcun rinvio, magari usando la scusa delle trattative in corso, ma solo la rinuncia al giudizio o alla domanda cautelare; la cura adeguata dei pazienti, la più importante tra le condizioni imprescindibili, poiché la mancanza dei requisiti organizzativi, accertati dal Dipartimento di Prevenzione della ASL, pongono seri dubbi sulla congruità delle cure e generano ampi sospetti almeno sugli ultimi 4 decessi, materia peraltro oggetto di segnalazione – sempre da parte della stessa ASL – alla Procura della Repubblica”.