BRINDISI – Data la concomitante effettuazione dei lavori di consolidamento delle banchine di Punta delle Terrare, si vedono spesso ormeggiare i traghetti nel porto interno. Questa soluzione emergenziale deriva dalla saturazione dello spazio disponibile nel porto medio per il traffico traghetti e Ro-Ro, il che rende improcrastinabile la risoluzione del problema.
Il progetto esecutivo che prevede i nuovi accosti a Sant’Apollinare è oramai in fase di approvazione definitiva ed è prossimo al bando per l’esecuzione dei lavori. Il problema – di non poco conto – risiede però nella mancanza di copertura finanziaria per l’intervento: così, l’AdSP ha previsto nel POT 2017-2019 la promozione di un partenariato pubblico-privato che contempli il rilascio della concessione ad un terminalista/armatore in cambio dell’effettuazione dei lavori per i nuovi accosti. Un’operazione per la quale viene immediato pensare a Grimaldi, interessata a fare di Brindisi un hub: ciò, se non fosse che la proposta avanzata nei mesi scorsi dalla compagnia prevede l’utilizzo esclusivo di due/tre ormeggi già esistenti, senza dunque un ritorno in termini di infrastrutturazione per il porto di Brindisi.
Nelle more della risoluzione della vicenda, l’AdSP sta allora pensando ad una soluzione provvisoria, ovvero ad un pontile a briccole in corrispondenza del prolungamento di Costa Morena Est per consentire di aumentare il numero di navi da ormeggiare di punta.
Tornando ai lavori per la realizzazione di nuovi accosti a S. Apollinare, è nota l’avversione di una parte della cittadinanza verso la cementificazione della storica spiaggia e la realizzazione di una infrastruttura impattante in un’area a vincolo archeologico. Tuttavia l’AdSP, sulla scorta delle prescrizioni sollevate dalla Soprintendenza, ha previsto nel POT il recupero della casa Skirmunt per finalità didattico-museali: nelle intenzioni dell’Authority, infatti, l’immobile dovrebbe ospitare un museo della cultura portuale e contenere informazioni sui pregiati reperti ritrovati nella attigua area di Punta delle Terrare.
E proprio nei pressi di quest’ultima area, il POT prevede la realizzazione della nuova stazione marittima di Costa Morena Ovest (conosciuta anche come terminal Le Vele), il cui iter è stato interrotto per indagini giudiziarie che hanno poi fatto registrare l’assoluzione di tutti gli indagati. L’Autorità Portuale sta adesso disbrigando le ultime pratiche per aggiornare il progetto, ed a stretto giro dovrebbe sbloccarsi il tutto.
Sempre nel POT è poi prevista maggiore attenzione per i servizi da offrire ai passeggeri, proprio in virtù della mancata realizzazione – in questi anni – del suddetto terminal: nei piani dell’Authority è prevista la revisione completa del layout dell’area d’ingresso di Costa Morena Ovest. Ed a tal proposito, esiste già un progetto di fattibilità tecnica ed economica che è stato presentato nell’ambito dell’Hinterreg Italia-Grecia e che è stato anche finanziato, e ciò garantirà una migliore organizzazione delle aree, con spazi di attesa per l’imbarco dei passeggeri per l’Albania. E’ stata immaginata, infine, l’installazione di una tensostruttura e la realizzazione di nuovi parcheggi, dato che molti se ne perderanno con la realizzazione della nuova stazione marittima.
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Andrea Pezzuto Redazione |