“Rossi spaccia incontro con i suoi amici per assemblea comunale: impari le regole della democrazia!”

La vicenda legata alla scelta di candidare la ex delegazione comunale del rione Casale come sede per un centro di accoglienza per minori immigrati si tinge di ulteriori colpi di scena.
In data 31 agosto la Giunta comunale ha deliberato in tal senso, smentendo quanto da sempre affermato dallo stesso sindaco Rossi e soprattutto ignorando qualsiasi forma di coinvolgimento dei cittadini e del Consiglio Comunale.
Oggi, a distanza di sei giorni (ed a soli nove giorni dalla scadenza del termine imposto dall’avviso pubblico), il primo cittadino alle 11.15 ha inviato una comunicazione agli organi di informazione per la convocazione di una assemblea cittadina urgente che l’Amministrazione Comunale intende svolgere nel pomeriggio, alle ore 18, in via Duca degli Abruzzi.
Un termine così risicato non consente una corretta informazione nei confronti dei cittadini e suona come un rimedio assunto in extremis dopo le proteste di cittadini e forze politiche.
E’ altrettanto grave, poi, che il sindaco Rossi non abbia avvertito la sensibilità di invitare all’assemblea i consiglieri comunali ed i rappresentanti di forze politiche e movimenti.
Il sospetto che aleggia è che il sindaco abbia “deciso di decidere” in presenza dei suoi sostenitori più fidati, spacciando un incontro tra amici per una assemblea cittadina partecipata e plurale.
Anche per questo, è necessario che Rossi capisca che non è più un consigliere comunale di opposizione, ma il sindaco che deve rappresentare tutti i cittadini. Nel rispetto delle regole della democrazia.Brindisi Popolare- Idea – Brindisi in Alto  – Forza Italia – Udc

 

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1 COMMENTO

  1. Mi auguro, da esperto di fenomeni migratori e conoscitore delle variegate realtà di accoglienza, che almeno in Consiglio Comunale qualche Consigliere non si produca in dichiarazioni false o fondate su evidenti falsità. Altrimenti il falso ideologico, il falso in atto pubblico ed il procurato allarme saranno posti all’attenzione di un magistrato. A mia firma. Grazie.