Prima di intervenire ho atteso che si pronunciassero il nuovo amministratore della BMS Brindisi Multiservizi e il Commissario Straordinario del Comune, l’autorevole e stimato dott. Santi Giuffre’, in modo che non si pensasse a tentativi di strumentalizzazioni politiche.
Il nuovo amministratore della BMS dott. Palasciano in occasione della conferenza stampa sullo stato e sul destino della società partecipata dall’Ente municipale ha manifestato tutto il suo stupore per aver scoperto dei decreti ingiuntivi che i precedenti amministratori avevano notificato contro il Comune di Brindisi, proprietaro della stessa BMS. “Anziché fare decreti ingiuntivi – ha dichiarato Palasciano – forse gli amministratori dell’epoca avrebbero dovuto prendere in considerazione l’ipotesi di dimettersi”.
L’attuale amministratore ha poi affermato di aver rilevato un’azienda “in balia delle onde, con un mix di politica e di iniziative non del tutto comprensibili”.
Ebbene, alla luce dei rilievi pubblicizzati in conferenza stampa, non appare legittimo che a pagare le costose anomalie riscontrate nella gestione della Multiservizi debbano essere i cittadini, considerato che infine il ripianamento dei debiti della BMS verrà effettuato con i soldi pubblici, né pare giusto che a pagare debbano essere i lavoratori o comunque una parte di essi con la perdita del posto di lavoro. La legge consente al nuovo Amministratore, unitamente al socio proprietario Comune di Brindisi, di porre in atto una serie di azioni mediante la Corte dei Conti, affinché si accertino eventuali responsabilità dei precedenti amministratori della BMS e, se sussistenti tali responsabilità, ogni conseguente azione risarcitoria del danno.
Addirittura, proprio il nuovo amministratore Palasciano sarebbe obbligato unitamente al Commissario Santi Giuffre’ a denunciare questa situazione alla Corte dei Conti, con relativa configurazione di responsabilità, prima di ripianare i bilanci relativi ad un quinquennio pregresso.
Insomma certe vicende di gestioni anomale non possono sempre concludersi con un’assenza di colpa da parte di chi ha governato un’azienda a capitale pubblico. Il silenzio della politica sull’argomento, se associato alle dichiarazioni del dott. Palasciano, desta serie preoccupazioni.

Avv. Massimo Ciullo

LASCIA UN COMMENTO