Rette asili nido, Forza Italia: “Bonus nazionale appartiene alle famiglie, non al Comune. Cosa ci fa la Lettori in Giunta se non tutela i servizi?”

Se le risorse nazionali stanziate con il Piano Nidi fossero da destinare ai Comuni, si sarebbe scelta un’altra modalità di erogazione. Quelle risorse, invece, sono delle famiglie e il Comune non ha nessun titolo per decidere di appropiarsene aumentando di ben centoquaranta euro le rette delle strutture comunali ad anno scolastico in corso. L’assessore Lettori lo sa bene e mente, sapendo di mentire.
E’ un gioco delle ‘tre carte’ vergognoso con cui la Giunta Rossi sottrae un bonus istituito con legge dello Stato per le famiglie italiane, anche per quelle brindisine, con la finalità di incentivare le iscrizioni ed ampliare l’offerta educativa nella fascia d’età 0-3 anni, così come previsto dai parametri del Trattato di Lisbona, da cui il sud Italia è ancora molto distante.
Se l’interpretazione capziosa fornita dall’assessore Lettori di utilizzare quelle risorse come ammortizzatore per le casse comunali fosse corretta, dovremmo aspettarci che in tutti i Comuni d’Italia i bonus alle famiglie vengano requisiti con l’aumento delle rette, ma abbiamo ragione di credere che questa cosa sia accaduta solo a Brindisi dove la sinistra pensa di amministrare cittadini con l’anello al naso, giustificando le proprie scellerate scelte politiche con un provvedimento nazionale che, peraltro, non è ancora esecutivo.
Se, infatti, è vero che la finanziaria 2020 innalza gli importi rimborsabili per i servizi educativi 0-3 anni, è vero anche che la circolare Inps per accedere a questi bonus non è stata ancora emessa: non si conoscono i tempi né le modalità di accesso e gli eventuali limiti di reddito per farne richiesta. In pratica le famiglie e gli addetti ai lavori brancolano nel buio, mentre gli zelanti amministratori della nostra città escogitano qualsiasi stratagemma per estorcere denaro ai cittadini.
Si ripete, come avvenuto per i ticket mensa, la paradossale vicenda per cui, ad anno scolastico già iniziato, si aumentano i costi dei servizi.
E’ un provvedimento che oltre a profilarsi illegittimo, si rileva profondamente iniquo.
I servizi socio educativi, come gli asili nido, ma anche la refezione scolastica, rappresentano i più importanti strumenti di conciliazione casa – lavoro per le famiglie ed in particolare per le donne che sono ancora i ‘care giver’ principali nella nostra società. L’emancipazione femminile passa anche dal funzionamento e dalla accessibilità a questi servizi, molto prima che per i fantasiosi post sul sessismo che pubblica il nostro Sindaco, o chi per lui, sui social.
A questo punto ci chiediamo anche cosa ci stia facendo ancora l’assessore Lettori inchiodata sulle poltrone di questa amministrazione, non avendo saputo tutelare nessuno dei servizi di sua competenza, dall’assistenza domiciliare ai ticket mensa, fino al folle provvedimento con cui si strozzano le famiglie ed in particolare le madri lavoratrici, costrette sempre di più a scegliere tra il lavoro e la maternità
Coordinamento cittadino FI
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